Cure tradizionali gratuite per i migranti e le loro famiglie
di Theresa Kim Hwa-young
Il governo ha deciso di offrire cure mediche orientali a costo zero per gli immigrati clandestini che operano nelle province di Inchon e di Ansan. Se il progetto funziona, verrà esteso alle altre province del Paese.
Seoul (AsiaNews) – Il governo sudcoreano fornirà servizi di medicina tradizionale gratuiti ai lavoratori migranti ed alle loro famiglie, anche se non hanno documenti e risultano immigrati clandestini. Lo ha annunciato ieri il ministero della Salute e del Welfare.
Secondo il dicastero, i migranti potranno ottenere servizi di cure orientali a costo zero all’ospedale di medicina orientale di Ansan, nella provincia di Kyonggi, e nel suo gemello a Yoomin, ad Inchon. L’offerta è valida per tutto il nuovo anno lunare.
Il governo ha scelto questi due ospedali per la loro posizione: le due province, infatti, sono quelle a più alta densità di lavoratori clandestini di tutto il Paese. Secondo dati ufficiali, nel 2006 oltre 24mila abitanti di Ansan erano illegali; ad Inchon, il numero era pari a quasi 26mila unità.
Il servizio gratuito prevede esami generali, controlli sanitari, analisi e diversi tipi di trattamento. Il ricovero ospedaliero e la medicine sono esclusi dall’offerta.
In pratica, anche se la legge prevede l’identificazione obbligatoria di tutti coloro che richiedono servizi medici, nelle due strutture saranno accettati anche coloro che rifiutano di mostrare i documenti.
Secondo Ko tae-gun, funzionario del ministero della Sanità, “la scelta deriva dalla necessità di non fare del male alla forza lavoro che vive in Corea, anche se illegale”.Per il funzionario, inoltre, “questo servizio sarà utile anche per far meglio conoscere i vantaggi della nostra medicina tradizionale”. Infine, “se il programma riscuoterà successo fra gli assistiti, abbiamo già programmato di estenderlo ad altri ospedali sin dal prossimo anno”.
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