Crollano le vendite di immobili e auto in Cina
Pechino (AsiaNews/Scmp) Il mercato cinese non è tutto al rialzo. Nei primi 4 mesi del 2005 sono diminuiti i prezzi degli immobili e si è registrato un forte calo nella vendita di auto.
A Shanghai rallentano gli investimenti immobiliari: il prezzo medio degli appartamenti residenziali è sceso del 9% in aprile, a 8.097 yuan (978 dollari Usa) al mq e nelle zone periferiche (come Zhabei, Putuo e Minhang) c'è un crollo del 40%.
Nel settore automobilistico appare terminata l'espansione del mercato. La China Auto Industry Association indica venduti 1,803 milioni di veicoli nei primi 4 mesi del 2005, con aumento dello 1,57% rispetto allo stesso periodo del 2004, ma soltanto 1,14 milioni di berline con diminuzione dello 0,62%.
Secondo molti analisti la riduzione dei prezzi delle case non dipende dagli interventi statali contro la speculazione ma dai prezzi troppo alti, che tagliano fuori dal mercato chi cerca casa e attirano investitori in cerca di facili guadagni, soprattutto da Hong Kong e Singapore anche collegati a ditte straniere. A Shanghai almeno il 35% degli acquisti hanno scopo speculativo e non più del 65% avviene per abitarci. Le misure del governo non riescono a scoraggiare la speculazione (maggiori tasse per chi rivende l'immobile entro 1 o 2 anni dall'acquisto o per chi non sfrutta un terreno) e non prevedono alcun aiuto per chi cerca casa. Anzi, le restrizioni sui finanziamenti bancari volute dal governo, si rivelano un ostacolo più per i cittadini che per gli speculatori. Il China Daily riporta che la vendita di nuove abitazioni è scesa a 200-300 al giorno; all'inizio di maggio era di 400 e a metà marzo di 600. Stime ufficiali prevedono una caduta dei prezzi tra 25 e 30% a Shanghai e Pechino entro 2 anni.
Sul fronte del mercato delle auto, le vendite erano salite del 40% nel 2002 e nel 2003. Nel 2004 vi è stato un incremento del 14%, ma ora il mercato si è fermato. Il prezzo dei veicoli è tale che chi lavora per produrli non può acquistarli e non sono previsti benefici a favore dei cittadini. Gli esperti prevedono per il 2005 un minimo aumento delle vendite, entro il 5%. Per le auto di grossa cilindrata, vero status symbol per i nuovi ricchi, diminuisce il prezzo, sebbene aumentino i costi dei materiali. Altri problemi che frenano la crescita: l'alto prezzo dei carburanti, la minor facilità di ottenere prestiti bancari, la penuria di parcheggi e l'enorme traffico nelle grandi città.
Da sempre il mercato è dominato da poche joint ventures tra ditte cinesi e grandi case estere, che limitano i modelli disponibili e tengono elevati i prezzi. Nel 2004 le 5 maggiori ditte coprivano il 67% delle vendite. Ma proprio queste ditte subiscono oggi le maggiori perdite. La Volkswagen - che ha 2 joint ventures, a Changchun e a Shanghai nel 2002 copriva il 40% del mercato: nel 2004 ha ridotto le vendite del 7,1% e la sua quota di mercato si è ristretta al 25,2%. A causa di ciò, essa ha chiuso 2 impianti, ha deciso di diminuire la produzione e di introdurre alcuni nuovi modelli. Nei primi 4 mesi del 2005 la Dongfeng Yueda Kia Motors ha perso 42 milioni di yuan. Un anno prima, nello stesso periodo, aveva avuto profitti per 60 milioni di yuan. Solo la General Motors dichiara un incremento nelle vendite del 7,2%, con 190.676 unità vendute nei primi 4 mesi del 2005. Ma si tratta di fasce di mercato sottratte alle altre ditte. (PB)