28/04/2011, 00.00
SRI LANKA
Invia ad un amico

Cristiani: accogliamo le critiche Onu, impariamo dalle atrocità della guerra

di Melani Manel Perera
Esecuzioni, torture, mutilazioni, operazioni senza anestesia e bambini-soldato: 25 personalità hanno stilato un documento che riporta testimonianze dirette delle vittime della guerra del 2002-2009. I racconti confermano i risultati del rapporto Onu, molto osteggiato dal governo di Colombo.
Colombo (AsiaNews) – Testimonianze di sopravvissuti alla guerra civile in Sri Lanka confermano le accuse dell’Onu al governo di Colombo. Un gruppo di cristiani, religiosi e laici, ha raccolto le testimonianze in un documento. Nei giorni scorsi, le Nazioni Unite hanno pubblicato un rapporto sui possibili crimini di guerra commessi dal governo e dai ribelli tamil. colombo ha criticato la relazione, negando le accuse (cfr. AsiaNews.it, L’Onu pubblica il rapporto sui crimini di guerra. Colombo protesta). Il gruppo cristiano consiglia invece di confrontarsi con il rapport dell’Onu: “Noi tutti crediamo che in quanto srilankesi dovremmo trattare questo rapporto come una risorsa e uno strumento. Esso è utile ai nostri sforzi per il processo di riconciliazione, che si basa su verità, giustizia, responsabilità e risarcimento alle vittime”. Il documento s’intitola “Il rapporto dell’Onu è davvero un ostacolo e una cospirazione contro la riconciliazione?”, ed è stato diffuso lo scorso 26 aprile. Tra i 25 firmatari figura anche mons. Kumara Illangasinghe, vescovo emerito anglicano.

Il documento del gruppo cristiano è ricco di testimonianze: “Durante le ultime fasi del conflitto – in particolare tra gennaio e maggio 2009, ma ancora oggi – gente di ogni tipo – religiosi, funzionari locali, lavoratori umanitari, medici, contadini, pescatori, donne, insegnanti, commercianti, studenti – ci hanno parlato di bombardamenti, artiglieria pesante e lanciarazzi che hanno ucciso intere famiglie, loro amici, o causato mutilazioni anche gravi”. Anche le sparizioni erano all’ordine del giorno. Come il caso di un sacerdote cattolico e alcuni ribelli tamil, “che si erano arresi e consegnati all’esercito, salvo poi scomparire e non essere mai più visti”. O ancora, di altri che, dopo essersi arresi, venivano freddati dai militari.

I 25 affermano di aver raccolto “molti messaggi, telefonate ed email disperati su come il governo abbia bombardato in modo sistematico le aree dichiarate ‘no-fire zone’, che ospitavano rifugi per i civili. L’esercito non esitava ad attaccare ospedali e centri di distribuzione alimentare, quando conosceva la loro posizione. E molte persone, pur ferite, a mani nude scavavano nella terra delle trincee per nascondersi”.

Alcuni sopravvissuti raccontano di operazioni fatte senza anestesia, amputazioni eseguite con normali coltelli. E del rifiuto del governo a mandare risorse mediche e alimentari di base, nonostante le continue e ripetute richieste.

Seguendo il rapporto delle Nazioni Unite, il gruppo cristiano punta il dito anche contro le Tigri Tamil. L’Onu infatti, parla dei crimini commessi dai ribelli (Liberation Tiger of Tamil Eelam – Ltte), che nelle fasi finali del conflitto avrebbero usato i civili come scudi umani, per proteggersi dai bombardamenti. “Abbiamo raccolto testimonianze – si legge nel documento dei 25 – di persone giustiziate dal Ltte perché avevano tentato la fuga”. All’epoca, sembra che alcuni genitori abbiano cercato di nascondere i loro bambini, per salvarli dal reclutamento forzato tra le fila dei ribelli. Perché, si legge nel testo del gruppo, “se i piccoli se provavano a scappare o a rifiutarsi, venivano uccisi dai ribelli”.

La Lessons Learn and Reconciliation Commission (Llrc) – la commissione creata dal presidente Mahinda Rajapaksa per indagare e fare luce sugli eventi del periodo 2002-2009 – ha raccolto nei mesi passati le testimonianze della gente di Vanni, nella provincia del Nord (la zona più colpita dalla guerra). Questi racconti coincidono con quelli riportati dal gruppo di cristiani. Tuttavia, essi aggiungono, “è nostro rammarico che a quasi due anni dalla fine del conflitto, noi srilankesi abbiamo fallito nell’ascoltare e nel raccontare le storie dei nostri fratelli e sorelle – tranne poche eccezioni – e che i nostri media si siano rifiutati di pubblicare queste storie. Inoltre, riconosciamo che molti di quelli che avrebbero voluto parlare, si sono trattenuti dal farlo per paura di ritorsioni. Per questo rendiamo onore a quei pochi che hanno avuto il coraggio di condividere la loro esperienza”.

Il documento “Il rapporto dell’Onu è davvero un ostacolo e una cospirazione contro la riconciliazione?” si conclude affermando che è compito del popolo dello Sri Lanka “stabilire e riconoscere la verità, chiedere scusa per le colpe commesse, garantire la giustizia e la responsabilità”, e in che modo dimostrare assistenza e sostegno nei confronti dei sopravvissuti. Il gruppo chiede giustizia per “le famiglie delle vittime e degli scomparsi; i feriti in guerra e a causa delle torture subite; i detenuti senza accuse e senza giusto processo; gli sfollati”. E accanto a ciò, definisce come necessaria “una soluzione politica a lungo termine, che affronti le rimostranze della comunità tamil: le stesse che hanno condotto alla nascita delle Ltte e a una guerra così estesa”.

I 25 firmatari del documento sono: mons. Kumara Illangasinghe, sr. Deepa Fernando, sr. Helen Fernando, sr. Jesmin Fernando, fr. Ashok Stephen omi, fr. M. Sathivel, fr. Nandana Manatunga, fr. Jeyabalan Croos, fr. Praveen Mahesan omi, fr. Rayappu Augustin, fr. Rohan Dominic cfm, fr. Rohan Silva omi, fr. Sarath Iddamalgoda, fr. Sherad Jayawardena, fr. Terence Fernando, fr. Thangarasa Jeevaraj sj, Jovita Arulanantham, Juliana Arulanantham, Tirzah Suares, Ainslie Joseph, Britto Motha, Jude Preman, Nimal Perera, Philip Sethunga, Rukshan (Ruki) Fernando.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
L'Onu accusa Colombo di crimini di guerra
14/03/2022 10:38
Sri Lanka, i corpi ritrovati nella fossa comune di Mannar risalgono al 1400
09/03/2019 09:00
Mannar, scoperta la più grande fossa comune dello Sri Lanka
22/11/2018 08:50
Società civile contro Rajapaksa: dire che i 20mila scomparsi sono morti è da ‘insensibili’
27/01/2020 13:14
Ginevra, 5mila srilankesi manifestano contro la risoluzione Onu sui diritti umani
25/03/2014


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”