Cristiani e musulmani pro-life contro la legge pro-aborto
“Siamo con voi per la vita", ha affermato Fatima Aliah Dimaporo, musulmana e responsabile del distretto di Lanao del Norte (Mindanao). Parlando alla folla, la donna ha denunciato la promozione di contraccettivi in tutte le scuole e gli ospedali del Paese e la pianificazione familiare. La Dimaporo ha sottolineato che la legge è un rischio per la salute delle donne e non risolve il problema della povertà. Secondo Eric Manalang organizzatore della manifestazione e presidente dei pro-life filippini, la presenza di musulmani e protestanti mostra che “l’appello contro il disegno di legge per la salute riproduttiva non è appoggiato solo dai cattolici, ma da tutti coloro che sono contro l’aborto e la pianificazione delle nascite. L’attivista denuncia la posizione ambigua del presidente Aquino, che dopo i colloqui con i vescovi aveva dichiarato di voler cancellare l’attuale disegno di legge, per poi fare marcia indietro.
Intanto oggi, in occasione della festa di san Valentino, i sostenitori della legge hanno distribuito gratis preservativi e contraccettivi nei quartieri poveri di Manila. Il gesto avviene ogni anno e ha lo scopo di raccogliere il consenso nei quartieri dove è più alto il numero di aborti illegali.
Il dibattito sulla Reproductive Health è in corso da quattro anni. La legge rifiuta l’aborto clinico, ma promuove un programma di pianificazione familiare, invitando le coppie a non avere più di due figli, sanziona l’obiezione di coscienza di medici e operatori sanitari e favorisce la sterilizzazione volontaria. Chiesa e associazioni cattoliche sostengono invece il Natural Family Programme (Nfp), che mira ha diffondere tra la popolazione una cultura di responsabilità e amore basata sui valori cristiani.