Cristiani e musulmani insieme a scuola per imparare rispetto e solidarietà
Cotabato (AsiaNews) – Alla Notre Dame High School di Katico (Mindanao), studenti musulmani, cattolici e indigeni lumad, studiano insieme e imparano il rispetto reciproco attraverso l’approfondimento delle rispettive religioni e culture. “Insegniamo ai nostri studenti ad amare la loro religione e a conoscere e rispettare quella degli altri. Ciò è per noi un modo per mantenere una pace durevole a Mindanao”. Afferma Jose Salamanca, preside dell’istituto.
La scuola è gestita dalla diocesi di Cotabato e raccoglie oltre 300 studenti: 200 cattolici, 98 musulmani e un piccolo numero di indigeni lumad. Le classi sono miste e durante l’anno gli studenti partecipano alle festività delle diverse fedi. Oltre al programma scolastico, l’istituto propone lo studio della cultura cristiana, islamica e indigena in modo da creare fra i ragazzi una reale interazione basata sulla conoscenza. Il progetto prevede anche il coinvolgimento dei genitori per educare famiglie cristiane e musulmane a farsi promotrici del messaggio di pace.
Secondo Salamanca gran parte dei problemi di Mindanao dipendono dall’ambiente di odio e diffidenza presente tra cristiani e musulmani, sviluppatosi in quarant’anni di conflitto. Egli afferma che “crescendo nell’odio i ragazzi non comprendono sino in fondo il proprio credo e di conseguenza quello altrui. Invece essi hanno bisogno di crescere nella fede in modo da comprendere quella degli altri”. Il preside continua dicendo che “tutti gli sforzi per promuovere la pace a Mindanao devono avere come base il quotidiano operato della gente comune come noi ”.
Intanto il 20 settembre, per la fine del Ramadan, il governatore musulmano della Regione autonoma del Mindanao, Datu Zaldy Ampatuan, ha affermato che “la via migliore per diffondere la pace e il progresso nelle province più problematiche della regione è promuovere la solidarietà religiosa e politica tra cristiani e musulmani unita a alla cooperazione socio – economica”. Egli ha concluso dicendo che “queste iniziative non contemplano la violenza e ci aiuteranno a introdurre la pace tra di noi”.
La regione di Mindanao è teatro da quarant’anni di una guerriglia tra esercito filippino e Moro Islamic Liberation Front (Milf). Il conflitto ha coinvolto tutta la popolazione, senza distinguere tra cristiani e musulmani e indigeni, causando negli ultimi 17 mesi oltre 750mila profughi.