Cristiani e musulmani in Bangladesh sulla Lettera dei 138 saggi
Dhaka (AsiaNews) – Per la prima volta in Bangladesh, un gruppo di personalità cristiane e musulmane si incontreranno in modo ufficiale per dialogare e rispondere a una "comune chiamata".
L'incontro, che si terrà nella capitale il 18 aprile prossimo, è nato dal desiderio reciproco di approfondire il messaggio contenuto nella Lettera che 138 saggi musulmani hanno inviato a Benedetto XVI e alle autorità cristiane mondiale.
Il tema della conferenza a Dakha è “Una comune chiamata: musulmani e cristiani”. Il seminario, organizzato dal Dipartimento delle religioni mondiali dell’Università di Dakha insieme alla Commissione episcopale per il dialogo interreligioso, e vedrà coinvolti 35 cristiani e 35 musulmani.
Durante l’incontro, i settanta membri cercheranno di formulare insieme una dichiarazione comune da pubblicare come risultato della conferenza.
Tra i partecipanti vi è p. Francesco Rapacioli, missionario del PIME , da anni impegnato nel dialogo ecumenico ed interreligioso. Egli chiede di pregare perché “l’incontro possa avvenire senza problemi e perché sia una tappa importante nel dialogo tra queste due comunità in Bangladesh”. “Inizialmente - ha detto p. Rapacioli - avevamo programmato di tenere il seminario l'8 marzo, ma in conseguenza di qualche problema di salute del Dr. Kazi Nurul Islam, fondatore del Dipartimento delle religioni a Dhaka University, abbiamo dovuto rimandare. Il tutto però è stato provvidenziale perché così ci saranno due incontri: uno di preparazione del gruppo dei musulmani e di quello cristiano, e poi quello finale insieme”.
Dr. Kazi Nurul Islam è convinto dell’importanza di promuovere la pace tra gli appartenenti delle diverse comunità religiose attraverso il dialogo e la conoscenza reciproca. In una recente intervista, Nurul Islam ha affermato che, purtroppo, in Bangladesh la lettera dei 138 ha avuto poca risonanza nei media ed inoltre la popolazione – in maggioranza povera e analfabeta – è preoccupata più a garantirsi la sopravvivenza. Secondo Nurul, la strada per cambiare le cose passa attraverso l’educazione, e ha detto: “In Bangladesh l’educazione offerta da certe scuole islamiche è diventata un’autentica piaga. Ogni anno migliaia di ragazzi ignoranti e disoccupati vengono reclutati dalle organizzazioni terroristiche, che li traviano manipolando il Corano. Credo che nelle scuole invece si debba introdurre l’insegnamento di altre religioni sin dalle elementari”.
Il Bangladesh con i suoi 150 milioni di abitanti risulta il settimo Paese più popoloso al mondo. L’Islam è la religione più diffusa con quasi il 90% di musulmani, mentre i cristiani costituiscono una scarna minoranza di circa il 3%.