27/05/2005, 00.00
PAKISTAN
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Cristiani e islamici insieme in piazza contro la dissacrazione del Corano

di Qaiser Felix

Faisalabad (AsiaNews) – I cristiani del Pakistan "condannano le dissacrazione del Corano" ed hanno deciso di unirsi alla "Giornata internazionale di protesta contro la dissacrazione del Sacro Corano". La Giornata è stata organizzata dal Muttahida Majlis-i-Amal (Mma), un'organizzazione musulmana che riunisce partiti politici e gruppi religiosi.

Mons. Evaristo Pinto, arcivescovo ausiliare di Karachi, ha detto ad AsiaNews: "Condanniamo la dissacrazione del Corano da parte dei soldati americani a Guantanamo Bay, perché come noi rispettiamo i nostri libri sacri così dobbiamo rispettare e dare il giusto valore alle altre religioni ed ai loro libri". L'arcivescovo ha aggiunto inoltre che "questo tipo di insulti non può essere giustificato in nessuna situazione".

P. Aftab James Paul, direttore della Commissione per il dialogo interreligioso della diocesi di Faisalabad, ha detto: "Quando chiediamo rispetto per la nostra religione, è nostro compito rispettare le altre religioni: non dovremmo essere irrispettosi o insultare gli altri". "Noi – ha concluso – siamo completamente uniti nella protesta insieme ai nostri fratelli musulmani".

J. Salik, cristiano ed ex presidente della "Fondazione Salik per la pace e l'educazione" ha guidato giovedì 26 una protesta ad Islamabad. I partecipanti hanno protestato contro l'insulto ed hanno sottolineato il bisogno di fratellanza e di rispetto fra le religioni. Salik ha espresso "dolore" per l'incidente di Guantanamo Bay. "Alcuni elementi contrari all'umanità – ha detto – sono stati responsabili di questi eventi, che non sono leali nei confronti degli insegnamenti cristiani".

L'Mma ha programmato per oggi 5 manifestazioni in altrettanti città del Pakistan: Islamabad, Lahore, Karachi, Peshawar e Quetta. Anche l'ala femminile dell'organizzazione ha deciso di partecipare alle dimostrazioni di protesta.

Liaquat Baloch, segretario generale dell'Mma, ha detto giovedì 26 in conferenza stampa che le dimostrazioni di protesta non si fermeranno in Pakistan: per oggi sono infatti previste manifestazioni in 34 paesi islamici, ma domenica 29 scenderanno in piazza contro la dissacrazione altri 15 paesi. "L'Mma – ha detto – invita tutti i gruppi pakistani, politici e religiosi, a prendere parte alle proteste". Anche le minoranze religiose del Paese – cristiani, indù e sikh – sono stati invitati e "hanno già assicurato la loro partecipazione".

All'invito ha aderito tutta la classe politica pakistana: Chaudhry Shujaat Hussain, presidente della Lega musulmana del Pakistan (partito al governo) e  Chaudhry Pervez Elahi, primo ministro del Punjab, hanno invitato tutti i leader politici a partecipare. La Lega musulmana Nawaz e il Partito popolare, i 2 principali movimenti all'opposizione, hanno comunicato la loro adesione (QF)
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