06/09/2007, 00.00
SRI LANKA
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Cristiani e buddisti: basta tacere, impegno per la solidarietà interreligiosa

di Melani Manel Perera
In occasione di un incontro per ricordare un monaco impegnato nel dialogo e ucciso da “sconosciuti”, alcuni leader religiosi denunciano il silenzio del governo sui crimini commessi nel Paese. Alla popolazione: imparare ad aiutare gli altri al di là di ogni differenza etnica o religiosa.

Colombo (AsiaNews) – Assassini e sparizioni di religiosi di ogni fede continuano a verificarsi in Sri Lanka, mentre cresce l’odio tra le comunità e il governo consapevole della grave crisi non fa nulla per uscirne. Anzi. Non persegue i responsabili di tali crimini e cerca di insabbiare la verità. La denuncia è di un sacerdote cattolico, p. Sarath Iddamalgoda, e di un leader buddista, Weligama Dhammissara Thero. Entrambi sono intervenuti lo scorso 4 settembre ad un incontro a Colombo per ricordare la figura del monaco Mahadivulwewa Nanda Rathana Thero, ucciso da “sconosciuti” 13 maggio nel suo tempio a Mahadivulwewa, distretto di Trincomalee.

 Il monaco era un convinto sostenitore del dialogo interreligioso e impegnato nell’aiutare i bisognosi di ogni fede. I media locali hanno indicato nei ribelli delle Tigri tamil i responsabili dell’omicidio, ma testimoni oculari hanno subito riferito che chi ha sparato al religioso parlava singalese. Anche i familiari ne sono convinti. “Non è opera delle Tigri - dice ad AsiaNews il fratello della vittima - ma della nostra gente singalese”.

 Circa 250 persone erano presenti all’incontro, tra cui anche cattolici e cristiani, ma nessun buddista. Tranne Weligama Dhammissara Thero. Questi ha confidato al pubblico presente la sua “sorpresa”. “Questo evento – ha detto – è stato molto pubblicizzato in città, possibile che nessun buddista tranne me sia qui oggi?”.

Dal canto suo il p. Iddamalgoda ha sottolineato l’importanza di ricordare figure come Nanda Rathana Thero e il p. Jim Brown, cattolico scomparso un anno fa, “per insegnare alla popolazione la dedizione agli altri al di là di ogni differenza etnica o religiosa”.

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