Cristiani cacciati di casa per impedire gli incontri di preghiera
Astana (AsiaNews/F18) – E. Sabirova e il giovane figlio sono stati cacciati dalla casa, sigillata per impedire gli incontri della comunità cristiana battista non registrata. L'attività de gruppo era stata proibita dal tribunale di Shymkent, distretto di Enbekshi, il 23 ottobre 2006, perché non registrato. A marzo il pastore Fauzi Gubaidullin era stato tre giorni in carcere per avere continuato gli incontri di preghiera. Che sono continuati, anche a casa della Sabirova, ala quale ora è impedito di rientrare in casa. Ma “il tribunale – protestano i battisti all’agenzia Forum 18 – ha ordinato di fermare l’attività del gruppo religioso, ma non di impedire” al proprietario di abitare nella sua casa. “Il funzionario esecutore ha abusato del suo potere”.
Nell’intero Paese gli oltre 100 gruppi battisti sono perseguitati, perché osservano che la Costituzione riconosce la libertà di fede e non chiedono l’autorizzazione statale. Da anni fedeli e pastori sono colpiti con carcere e multe. Per farsi pagare, le autorità hanno sequestrato automobili, lavatrici, maiali, persino i salari dei fedeli. Ora sequestrano le abitazioni private, per far pagare le multe o per impedire gli incontri di preghiera. Talvolta il sequestro impedisce solo di vendere la casa ed è proibito ricevere gruppi religiosi. Ma altre volte il proprietario è cacciato fuori.
Al pastore Viktor Kandyba, citta di Semipalatinsk nel Kazakistan orientale, il 18 giugno il giudice ha detto che per pagare le multe sequestrerà e venderà metà della casa che abita con la moglie e i 12 figli. E’ stato condannato per avere tenuta una funzione domenicale.
Ma Forum 18 osserva che molti gruppi cristiani protestanti che chiedono la registrazione incontrano comunque difficoltà ad ottenerla, specie nelle piccole città e se sono guidati da cittadini kazaki.