Cristiani, Islam, ebrei insieme per la difesa della famiglia
A Doha la Conferenza internazionale per la famiglia contro le forze "disumanizzanti" della modernità.
Doha (AsiaNews/Cwn) Una forte difesa della "famiglia naturale" contro ogni tendenza di assimilare ad essa altre unioni "contrarie alla coscienza dell'umanità". È quanto emerso durante la Conferenza internazionale per la famiglia, svoltasi nei giorni scorsi a Doha. Oltre 150 rappresentanti delle 3 grandi religioni monoteistiche cristianesimo, islam ed ebraismo hanno preso parte all'evento. Durante i lavori è stato ribadito l'impegno comune per difendere l'unità e la sacralità della famiglia contro le tendenze radicali che tendono a snaturare il fondamento del nucleo familiare attraverso politiche moderne come il riconoscimento delle coppie omosessuali.
Al convegno hanno preso parte varie personalità tra cui il card. Alfonso Lopez Trujillo, presidente del Pontificio consiglio per la famiglia, il patriarca copto di Alessandria Shenouda III, lo sciecco Yusuf Al-Qaradawi, presidente dell'Associazione internazionale degli studiosi islamici (IAMS), il premio Nobel per l'economia Gary S. Becker e l'ex primo ministro malaysiano Mahathir Mohammad.
Nel suo discorso di apertura Sheika Mozah bint Nasser Al-Misnad, moglie dell'emiro del Qatar, ha individuato nella difesa della famiglia l'elemento che maggiormente accomuna l'umanità: "Non esiste punto di maggior accordo capace di unire le persone di tutto il mondo come la ferma convinzione della sacralità della famiglia". Per questo, secondo Al-Misnad, "tutte le persone devono opporsi con forza alle richieste che vogliono distruggere l'unità e il concetto della famiglia, e che contraddicono le 3 religioni monoteistiche e la coscienza dell'umanità". "La richiesta di modernità" ha proseguito la first lady araba !non può essere presa a pretesto per cambiare i valori religiosi, culturali e sociali che proteggono l'istituzione della famiglia". Al-Misnad, presidente del Consiglio per gli affari della famiglia del Qatar, ha proposto di istituire un centro internazionale di studi sulla famiglia; l'assemblea ha approvato la sua iniziativa.
Parlando ai partecipanti della Conferenza il card. Trujillo ha affermato che la famiglia basata sul matrimonio è sotto assedio, in particolare a causa di "un femminismo esasperato che considera il matrimonio e la famiglia come un luogo di schiavitù". Il cardinale ha definito un segno di "disumanizzazione" il riconoscimento delle unioni omosessuali, spiegando che "la famiglia viene prima dello stato" e per questo "nessun governo ha il diritto di cambiare la definizione di famiglia o di matrimonio". Per questo motivo, ha concluso l'esponente vaticano, uno stato deve adottare la vita familiare come metro di misura della politica e riconoscere che "i suoi reali interessi coincidono con quelli della famiglia". (LF)