Cristiane decapitate a Poso: i genitori perdonano gli assassini
Le famiglie delle vittime hanno incontrato i tre terroristi accusati degli omicidi e accettato le loro scuse. Autorità indonesiane: storico momento, speriamo serva a promuovere la pace a Poso.
Poso (AsiaNews) Perdonano i carnefici delle figlie i genitori delle tre ragazze cristiane decapitate a Poso, Sulawesi centrale, l'anno scorso. Ieri la polizia indonesiana ha organizzato un incontro tra le famiglie delle vittime e i tre terroristi ora sotto processo. Hasanuddin, l'organizzatore del triplice omicidio, ha ripetuto di essere pentito e ha espresso il suo profondo dolore insieme ai due complici, Irwanto e Haris.
La madre di una delle ragazze, in lacrime, si è detta pronta al perdono. I militanti islamici e le famiglie cristiane si sono poi abbracciati e strette la mano come segno di pace.
Il portavoce della polizia ha spiegato che "l'incontro di Poso non ha alcun fine politico se non quello di promuovere l'armonia" e che le forze dell'ordine hanno solo facilitato l'evento. Il capo della polizia Sutanto ha definito l'incontro "un momento storico", in cui le vittime e gli assassini possono "scambiare le loro sensazioni più profonde e provare a perdonare".
Lo stesso vicepresidente indonesiano, Jusuf Kalla, auspica che quella di ieri sia "un'occasione per portare la pace a Poso".
Il 29 ottobre 2005, quattro ragazze cristiane sui 15 anni camminavano verso casa quando tre di loro vennero aggredite e decapitate con un machete nella zona di Gebang Rejo a Poso. Il caso ha scosso l'opinione pubblica sollevando le dure condanne del presidente Susilo Bambang Yudhoyono e di Benedetto XVI.
Hasanuddin, Irwanto e Haris hanno ammesso la loro responsabilità negli omicidi; ora rischiano la pena capitale. Gli imputati hanno spiegato che con l'aggressione alle tre giovani si volevano vendicare i numerosi morti musulmani durante gli scontri interreligiosi di Poso del 1998-2001.