Crisi siriana: l’opposizione armata minaccia la guerra civile
Frustrazione per la missione degli osservatori della Lega araba che non fermano la violenza nel Paese. Il 7 gennaio una riunione di emergenza dei ministri degli esteri della Lega. Il capo del Free Syrian Army , Riad al-Asaad, parla di “un’ampia escalation delle nostre operazioni, un cambiamento della nostra forma di lotta”.
Damasco (AsiaNews/Agenzie) – In Siria continua lo spargimento di sangue a dispetto della presenza degli osservatori della Lega araba. Nelle ultime 24 ore, 18 membri delle forze di sicurezza sarebbero stati uccisi da soldati disertori nel sud del Paese, a Jassem. Fonti degli attivisti anti-regime affermano che 17 persone hanno perso la vita, uccise dalle forze fedeli al presidente Bashar al-Assad. Il 7 gennaio i ministri degli Esteri della Lega araba si riuniranno al Cairo per discutere una prima bozza di rapporto degli osservatori inviati in Siria in applicazione del patto stipulato fra la Lega e il governo di Damasco. Sarà una riunione di emergenza, e si deciderà se la missione debba continuare, alla luce della prosecuzione delle violenze. E’ opportuno ricordare che le cifre relative agli scontri non sono verificabili in maniera indipendente, dal momento che il regime impedisce l’ingresso di giornalisti nel Paese.
Nel frattempo, in un’intervista, Riad al-Asaad, comandante del Free Syrian Army (Fsa) ha minacciato di dare via a un escalation nella lotta armata, se la missione della Lega araba continua a non fermare la violenza. L'Fsa raduna i soldati disertori dell’esercito siriano, che nelle settimane passate sono stati protagonisti di scontri a fuoco con i fedeli ad Assad.
Il colonnello Riad al-Asaad (nella foto) ha dichiarato, in riferimento agli osservatori: “Se nei prossimi giorni ci rendiamo conto che non sono seri, prenderemo una decisione che sorprenderà il regime e il mondo intero. Da quando gli osservatori sono entrati in Siria, ci sono stati più morti”. Riad al-Asaad ha abbandonato le forze aeree siriane nel luglio scorso, e guida il Fsa dal sud della Turchia. Non è chiaro quale sia la forza del Fsa; secondo alcuni ammonterebbe a varie migliaia di disertori. Asaad ha dato ordine al Fsa di cessare le operazioni all’arrivo degli osservatori. Ma oggi ha dichiarato: “Ciò che sembra più probabile adesso è un’ampia escalation delle nostre operazioni, un cambiamento della nostra forma di lotta, speriamo che il popolo siriano lo sostenga”.
Il leader del principale gruppo siriano di opposizione però ha dichiarato che la missione degli osservatori della Lega araba “rimane utile”. Burhan Ghalioun, del Consiglio nazionale siriano, dopo aver incontrato il ministro portoghese degli Esteri, ha affermato. “Crediamo che questa missione rimanga utile anche se non porta a un’applicazione del piano arabo. Resta utile politicamente, moralmente e psicologicamente. Crediamo che sia un passo necessario a mostrare qual è la situazione, e che ciò che accade in Siria è la rivoluzione di un popolo pacifico, che vuole che il governo soddisfi il suo desiderio di libertà”.
Nel frattempo, in un’intervista, Riad al-Asaad, comandante del Free Syrian Army (Fsa) ha minacciato di dare via a un escalation nella lotta armata, se la missione della Lega araba continua a non fermare la violenza. L'Fsa raduna i soldati disertori dell’esercito siriano, che nelle settimane passate sono stati protagonisti di scontri a fuoco con i fedeli ad Assad.
Il colonnello Riad al-Asaad (nella foto) ha dichiarato, in riferimento agli osservatori: “Se nei prossimi giorni ci rendiamo conto che non sono seri, prenderemo una decisione che sorprenderà il regime e il mondo intero. Da quando gli osservatori sono entrati in Siria, ci sono stati più morti”. Riad al-Asaad ha abbandonato le forze aeree siriane nel luglio scorso, e guida il Fsa dal sud della Turchia. Non è chiaro quale sia la forza del Fsa; secondo alcuni ammonterebbe a varie migliaia di disertori. Asaad ha dato ordine al Fsa di cessare le operazioni all’arrivo degli osservatori. Ma oggi ha dichiarato: “Ciò che sembra più probabile adesso è un’ampia escalation delle nostre operazioni, un cambiamento della nostra forma di lotta, speriamo che il popolo siriano lo sostenga”.
Il leader del principale gruppo siriano di opposizione però ha dichiarato che la missione degli osservatori della Lega araba “rimane utile”. Burhan Ghalioun, del Consiglio nazionale siriano, dopo aver incontrato il ministro portoghese degli Esteri, ha affermato. “Crediamo che questa missione rimanga utile anche se non porta a un’applicazione del piano arabo. Resta utile politicamente, moralmente e psicologicamente. Crediamo che sia un passo necessario a mostrare qual è la situazione, e che ciò che accade in Siria è la rivoluzione di un popolo pacifico, che vuole che il governo soddisfi il suo desiderio di libertà”.
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