Crisi petrolifera: problemi per i consumatori; ricchezza per i produttori
Pechino (AsiaNews/AFP) Il caro-petrolio continua a far sentire i suoi effetti negativi in Cina.
Hong Kong teme l'effetto che l'aumento del greggio avrà sugli Stati Uniti, suo maggiore cliente, e le misure restrittive e di risparmio imposte dalla Cina. "Per il 2004 la crescita economica dell'ex colonia inglese dovrebbe mantenersi sul previsto 5,9% - ha dichiarato Dong Tao, economista presso il Credit Suisse First Boston ma se il prezzo del petrolio si assesta sopra i 40 dollari al barile, la crescita potrà essere solo del 5%".
"Non mi sorprende se si raggiungessero i 70 dollari al barile. I nodi cruciali sono l'eventuale istanza di bancarotta della compagnia russa Yukos e un possibile peggioramento della guerra in Iraq", ha dichiarato Gordon Kwan, specialista di energia cinese al Kingsway Group.
Intanto compagnie aeree e trasporti pubblici si organizzano per affrontare la crisi. Dal prossimo mese, 4 compagnie tra cui la Cathay Pacific Airways e la Dragonair, applicheranno sui propri voli una soprattassa per il carburante. In mancanza di un regolamento che preveda la possibilità di scaricare sui passeggeri i costi della benzina, le compagnie che gestiscono i bus ad Hong Kong stanno applicando tagli al budget amministrativo per rientrare nelle spese.
Ma il caro-petrolio significa anche crescita dei guadagni per i produttori. Questa settimana le compagnie petrolifere statali in Cina registreranno un record di guadagni per il bilancio semestrale. Il recordo è dovuto all'aumento del prezzo del greggio e ai larghi margini di profitto nei prodotti petroliferi e chimici.
La PetroChina, il più grande produttore di petrolio del Paese, registrerà una crescita sul guadagno netto del 12,38% raggiungendo 85,02 miliardi di yuan (circa 10,2 miliardi di dollari Usa) per quest'anno.
La rivale China Petroleum & Chemical Corp (Sinopec), più attiva nella raffinazione e nei prodotti chimici, ma con una produzione minore di greggio e gas rispetto alla PetroChina, dovrebbe stabilire un guadagno netto provvisorio del 49,15%, e cioè 15,96 miliardi di yuan (circa 1,9 miliardi di dollari Usa). La forte crescita dei profitti è dovuta anche ai bassi livelli dei guadagni del 2003, causati dall'epidemia di Sars che colpì il Paese. (MA)