Crisi della pesca fra Sri Lanka e India. Colombo protesta
In un rapporto della National Fisheries Solidarity Movement (Nafso) Herman Kumara, segretario generale del World Forum of Fisher People (Wffp), sottolinea che già negli anni della guerra tra i due Paesi l’India ha iniziato a pescare entro i confini srilankesi, perché da tempo aveva esaurito la fauna ittica delle sue acque.
A giugno 2010 il presidente Mahinda Rajapaksa e il primo ministro indiano Manmohan Singh hanno firmato una dichiarazione congiunta, nella quale si stabilivano i limiti delle acque territoriali. Tuttavia i negoziati non hanno portato soluzioni concrete per lo Sri Lanka, come lamenta Emeliyanus Anthony Pillai, pescatore dell’area di Vadamarachchi: “Quando si oltrepassa il confine anche solo per un incidente, la guardia costiera indiana fa scattare l’arresto immediato e tiene in prigione i pescatori per diversi mesi. Invece i pescherecci indiani continuano ad avvicinarsi sempre più alle nostre coste, ma nessun azione legale viene presa contro di essi”.
Secondo il rapporto se non si farà qualcosa in fretta, si assisterà al totale esaurimento delle risorse, e alla conseguente distruzione dei mezzi di sostentamento necessari per la vita della gente.04/11/2011
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