Crescono i morti per il sisma del Qinghai. La visita di Wen Jiabao
Il bilancio è salito a 791 morti, con quasi 300 dispersi. Ma alcuni tibetani parlano di migliaia di salme. Il premier in visita per spingere le squadre di emergenza a non risparmiare sforzi. Hu Jintao cancella le visite in Venezuela e in Cile per tornare nel Paese.
Yushu (AsiaNews/Agenzie) – A oltre due giorni dal sisma che ha devastato la regione tibetana del Qinghai, il bilancio dei morti è salito stamane a 791, mentre almeno 294 persone sono disperse. Anche il numero di feriti è aumentato: 11486, dei quali più di mille molto gravi.
Le squadre di soccorso cercano di lavorare 24 ore su 24 per salvare superstiti seppelliti ancora sotto le macerie, ma il problema più urgente è come dare riparo alle decine di migliaia di persone senzatetto. Zhou Ming, membro del ministero degli affari civili, afferma che “il numero delle tende [stanziato] è sufficiente, ma il maggior problema è la difficoltà dei trasporti. Ci vorrà tempo perché tutte le tende arrivino nella zona colpita”. Zou ha detto di sperare che la situazione si risolva in due giorni. Intanto migliaia di persone dormono all’addiaccio, con temperature sotto lo zero.
Ieri è giunto nella provincia il premier Wen Jiabao, per visitare i superstiti e per sostenere le squadre di soccorso. “Per salvare le persone – ha detto - non dobbiamo risparmiare sforzi… specie nelle prossime 72 ore, vi prego dateci sotto il più possibile”.
Fra la popolazione che reca soccorso vi sono anche molti monaci tibetani. Molti morti vengono accatastati vicino al monastero di Gyegu in attesa del funerale. Alcuni monaci afferma di aver raccolto migliaia di salme, mettendo in dubbio le cifre ufficiali del disastro.
Donne gestanti sono state trasferite nella capitale della provincia, Xining, dopo che due di loro hanno partorito sotto le tende davanti all’ospedale di Gyegu, impraticabile.
Il presidente Hu Jintao ha cancellato una sua visita in Venezuela e in Cile e ha ridotto la sua presenza in Brasile per tornare a sovrintendere la risposta e gli aiuti del Paese alla popolazione del Qinghai.
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