Crescono gli espropri illegali di terreni
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Nel corso del 2006, le appropriazioni indebite di terreni sono cresciute del 17,3 % giungendo fino a 131 mila casi. Lo afferma il ministero delle terre e delle risorse sul suo sito. La pubblicazione dei dati avviene a pochi giorni dalla conclusione dell’Assemblea nazionale del popolo (Anp) che, preoccupata delle rivolte sociali causate dagli espropri illegali, ha varato una legge per difendere la proprietà privata.
Secondo il ministero i casi del 2006 riguardano circa 100 mila ettari di terreni, un’estensione che supera del 76% quella del 2005. Almeno 43 mila ettari espropriati sono terreni agricoli.
Il Quotidiano del popolo di ieri riporta le dichiarazioni di Zhang Xinbao, direttore e supervisore del ministero, secondo cui “il governo ha rafforzato il suo impegno verso le attività illegali riguardanti i terreni”: nel 2006 sono stati puniti 3593 persone, compresi due responsabili governativi provinciali. Ma anche Zhang ha dovuto ammettere che l’incremento dei casi mostra che il problema diviene sempre più serio.
Lo sviluppo economico della Cina spinge imprenditori e membri del Partito a requisire terreni agricoli per costruire nuovi impianti e centri residenziali. Il tutto avviene a spese dei contadini, che spesso non ricevono alcun compenso o un risarcimento minimo, insufficiente a ricostruirsi una vita. Le dispute sui terreni sono la maggior causa di scontri e rivolte contro i governi locali e la polizia.
Per sedare queste tensioni, all’Anp è stata varata una legge per la difesa della proprietà privata che prevede norme precise sulla cessione dei terreni agricoli per uso industriale o edilizio. Ma secondo esperti, il problema rimane quello dei governi locali, capaci di aggirare qualunque legge.