Cresce vertiginosamente disoccupazione e delinquenza giovanile
Riad (AsiaNews) Nonostante gli sforzi del governo per sviluppare l'occupazione, i giovani senza lavoro sono saliti al 13%, con un aumento dello 0,5% solo questo anno. È quanto emerge dal rapporto di Brad Bourland capo dell'ufficio studi della Banca Saudita Americana Samba (Saudi American Bank) che dal 1999 ha acquisito sempre maggiore autorevolezza nell'analisi dei problemi del paese. Lo studio della Samba puntualizza la rapida crescita dei disoccupati che nel 1999 erano il 7,60 % del totale. Nello stesso periodo, su una popolazione di 21 milioni, il numero degli stranieri residenti nel Regno è passato da 5,02 milioni a 5,7 milioni; di questi, circa mezzo milione sono attualmente disoccupati. Stime non ufficiali affermano che a tutt'oggi la disoccupazione saudita è molto elevata: circa il 35 %.
Per frenare questa piaga il governo ha perfino tentato una "saudizzazione" dell'occupazione, favorendo beni e servizi locali rispetto ad equivalenti esteri.
L'alta disoccupazione giovanile sembra essere anche la causa del sempre più alto tasso di criminalità. Secondo un rapporto dell'Autorità Monetaria dell'Arabia Saudita (The Saudi Arabian Monetary Agency), pubblicato alla fine del 2003, il tasso di criminalità tra i giovani sauditi senza lavoro è cresciuto del 320 % dal 1990 al 1996. Per il 2005 ci si attende che cresca ancora del 136 %. Il dato è particolarmente significativo perché fino a non molti anni fa il Regno aveva un così basso tasso di criminalità da vantarsi di essere una società virtualmente senza crimine. Tale caratteristica veniva attribuita all'applicazione molto rigorosa della "Sharia", la legge tradizionale islamica che prevede la decapitazione per assassini, spacciatori di droga, violentatori ed adulteri. Per i ladri è ancora previsto l'amputazione della mano.