Cresce senza freni il divario tra città e campagne
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Il divario tra ricchi e poveri nella Cina in rapida crescita economica, è giunto ormai a livelli sudamericani. La denuncia viene da un rapporto dell’Accademia cinese delle scienze sociali, secondo cui tale differenza si è ampliata in modo drammatico negli ultimi 20 anni.
Il 10% più ricco possiede circa il 45% dei beni privati, mentre il 10% meno abbiente ha meno del 2%. Secondo le statistiche ufficiali, nel 2005 un abitante di Pechino ha avuto un reddito annuo di 17.653 yuan (2.263 dollari Usa), mentre il reddito medio nella provincia di Qinghai è stato di 8.057 yuan (1.033 dollari). Ma il reddito medio dei contadini del Qinghai di soli 2.165 yuan (277 dollari), un quarto di quello medio della provincia.
La differenza è in rapido aumento. Tra le maggiori cause di povertà il rapporto indica gli alti costi medici, pari all’11,8% dei consumi. Li Peilin, sociologo autore del rapporto, avverte che “l’altissima spesa sanitaria ha spinto molti contadini e residenti urbani nella povertà”.
Un’altra causa della povertà delle campagne è da tempo indicata negli abusi compiuti dai governanti locali a vantaggio di imprese industriali e delle città. Secondo dati riportati mesi fa, circa 40 milioni di contadini sono stati espulsi dalla loro terra per costruirvi fabbriche o per usi residenziali, e molti non hanno ricevuto indennizzi adeguati. I contadini anziani, privati della terra, non hanno altre possibilità di lavoro, né alcuna assistenza sociale.
Secondo il metodo Gini - un modello di misura per la distribuzione dei redditi nel quale lo 0 indica una perfetta equità e l’1 la massima disuguaglianza -
Un’inchiesta del China Youth Daily mostra che più del 90% dei cinesi sono allarmati dal problema del divario economico. (PB)