Cresce nel sud del Vietnam la presenza della Chiesa tra i giovani in difficoltà
Ho Chi Minh City (Asianews) Sebbene nel Vietnam comunista esistano ancora forme di discriminazione nei confronti dei cattolici, sono molto cresciute le attività pastorali che la Chiesa cattolica porta avanti, anche grazie all'opera di laici, specialmente nei confronti dei giovani, per dare indicazioni morali a coloro che vivono separati dalle famiglie. In una società comunista, i cattolici vietnamiti debbono avere una fede salda. Recentemente , nel sud del Paese, la Conferenza della gioventù ha visto riuniti a Phan Thiet migliaia di ragazzi e il Congresso della famiglia, organizzato dall'arcidiocesi di Saigon, circa 5mila partecipanti. Le manifestazioni hanno mostrato il fervore e la premura dei laici verso la Chiesa.
Nella diocesi di Can Tho, ci sono 50 "educatori di strada" che lavorano con i ragazzi di strada e 25 volontari cattolici che a Cao Lanh Town, nella provincia di Sadec, operano con bambini che vivono in situazioni di particolare difficoltà. La maggior parte di loro proviene da famiglie distrutte. Sono ragazzi che per sopravvivere svolgono lavori come lustrascarpe e venditori di biglietti per le lotterie o che per 10 ore al giorno svolgono lavori manuali per i proprietari di negozi o ancora, a volte, borseggiano i passeggeri alle fermate dei bus.
Bambini e ragazzi patiscono anche la mancanza di affetti. Essi soffrono la miseria "del mondo", vivono da soli ed i loro genitori non si preoccupano di loro. Una gran parte dei giovani conducono una vita dissoluta. "Al giorno d'oggi raccontano ad AsiaNews alcuni che lavorano con i giovani i loro padri sono sempre assenti da casa, le madri vanno a lavorare. L'unità della famiglia è debole. Ognuno vive nel suo mondo. I giovani vivono come isole nei loro pensieri e sentimenti. Così le attività pastorali e sociali stanno portando la Parola di Dio ai giovani. Con la collaborazione, i giovani possono liberarsi dalle tentazioni della società materialistica".