Cox's Bazar: Human Rights Watch condanna la violenza delle gang armate contro i Rohingya
Il Bangladesh non protegge i rifugiati birmani nei campi profughi e, secondo l'organizzazione per i diritti umani, non prende nemmeno provvedimenti efficaci per contrastare lo spaccio, il traffico di esseri umani e gli omicidi. Continuano anche Ie brutalità della giunta golpista birmana in Myanmar. Riguardo la guerra civile, però, l’ultimo vertice dell’Asean si è chiuso (di nuovo) con un nulla di fatto.
Cox's Bazar (AsiaNews/Agenzie) – L’ong Human Rights Watch (Hrw) ha accusato le autorità del Bangladesh della mancata protezione dei rifugiati Rohingya, tormentati da vere e proprie gang armate responsabili di traffico di droga, estorsioni, rapimenti e omicidi all’interno dei campi. I più significativi crimini sono stati commessi lo scorso agosto quando due leader Rohingya sono stati assassinati, a meno di un anno dall’omicidio di Mohib Ullah, attivista di spicco per i diritti della minoranza etnica. Oggi sono circa un milione i rifugiati che si trovano in Bangladesh in campi sovraffollati tra Cox's Bazar e l'isolata isola di Bhasan Char. La maggior parte sono fuggiti dalle persecuzioni dell'esercito birmano a partire dal 2017.
Human Rights Watch ha chiesto che ai rifugiati vengano forniti servizi per denunciare i crimini delle gang, visto che le autorità del Bangladesh costringono i leader Rohingya a fungere da informatori per contrastare il fenomeno delle bande armate, ma sono poi lasciati esposti alle ritorsioni.
Il rappresentante della sicurezza dei civili e del rispetto dei diritti umani degli Stati Uniti, Uzra Zeya, e l'inviato per gli affari dell'Asia meridionale, Donald Lu, hanno visitato nei giorni scorsi un campo Rohingya a Cox's Bazar, dove Hrw ha documentato almeno 26 casi di violenza, inclusi omicidi, rapimenti, torture, stupri e matrimoni forzati. E questo “solo” raccogliendo 45 interviste e testimonianze da altrettante persone tra gennaio e aprile 2023, che sono state poi confrontante con i referti medici e i rapporti della polizia.
Le vittime affermano di incontrare ostacoli nell'ottenere assistenza legale e medica, aggiungendo che le autorità non riescono a fornire protezione, migliorare la sicurezza o perseguire i responsabili dei crimini. "Gli impegni presi in passato dalla prima ministra Sheikh Hasina per proteggere i rifugiati Rohingya sono ora minacciati da gruppi violenti e da un sistema giudiziario indifferente", ha spiegato Meenakshi Ganguly di Hrw. Che sottolinea come “l’intenzione, sempre più evidente, delle autorità del Bangladesh sia quella di rimpatriare i Rohingya ma ciò non assolve il governo dalla responsabilità di garantire la loro protezione".
Secondo un'analisi dell’International Crisis Group, il deteriorarsi delle condizioni di vita nei campi profughi ha spinto un numero imprecisato di Rohingya a rientrare in Myanmar, altri a pagare un pericoloso passaggio in nave verso la Malaysia o l’Indonesia. Nel tentativo di alleviare la pressione sull’area di Cox’s Bazar, il governo del Bangladesh ha accelerato la ricollocazione dei rifugiati sull’isola inabitata di Basan Char, garantendo la costruzione di case in cemento, e tentato di favorire il rimpatrio dei profughi in Myanmar, dove da oltre due anni imperversa un conflitto civile, scoppiato in seguito a un colpo di Stato militare che ha deposto il governo guidato da Aung San Suu Kyi.
Se un rapporto interno della polizia locale evidenza che tra il 2020 e maggio di quest'anno sono state sequestrate 191 armi da fuoco e 987 proiettili e che 4.755 Rohingya sono stati accusati di oltre 1.720 reati, dall’altro afferma che tra il 2019 e il 31 maggio sono stati uccisi 96 Rohingya. Il vice ispettore generale della polizia di Cox's Bazar ha detto che i suoi non hanno le risorse per fermare il conflitto tra gruppi armati all'interno del campo come l'Arakan Rohingya Salvation Army (Arsa) e la Rohingya Solidarity Organization (Rso).
"In realtà, Rohingya indifesi stanno perdendo la vita a causa di azioni che servono gli interessi di alcuni agenti delle forze dell’ordine per confinare qui il problema", hanno fatto sapere dall’Arsa che considera faziosi i rapporti della polizia. Gli agenti ritengono che la maggior parte dei reati nei campi profughi siano regolamenti di conti tra fazioni della comunità di sfollati. Il ministero della Difesa del Bangladesh ritiene che siano 11 i gruppi armati attivi per il controllo del traffico di droga e di esseri umani nei campi. Gli attivisti, i residenti con un certo grado di istruzione e i leader religiosi sono i principali obiettivi di queste gang: nella prima metà del 2023 sono state uccise 16 persone appartenenti a una di queste categorie.
Nel frattempo si è chiuso ieri il vertice dei ministri degli Esteri dell'Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (Asean), con un sostanziale ed ennesimo nulla di fatto su ogni fronte. Infatti i leader della regione hanno ribadito la condanna delle violenze in corso in Myanmar e l’organizzazione, guidata in questi mesi dall’Indonesia, ha semplicemente esortato i ministri degli Esteri del gruppo a rimanere uniti nell'affrontare l'escalation del conflitto civile birmano.
11/08/2022 10:45
11/11/2022 09:09
20/06/2023 10:40
16/05/2023 11:05