Costerà di più per le donne cinesi partorire a Hong Kong
Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) – Le donne non residenti dovranno pagare di più per partorire a Hong Kong. E’ la proposta della Autorità ospedaliera municipale per diminuire l’afflusso di gestanti cinesi nei reparti maternità degli ospedali.
Ora per le partorienti cinesi la parcella è di 20mila dollari di Hong Kong (circa 2573 dollari Usa) per un ricovero di 3 giorni, ma Anthony Wu Ting-yuk, presidente dell’Autorità ospedaliera, propone di aumentarla tra 30 e 50mila dollari HK (tra 3.859 e 6.432). La proposto arriva dopo che è rimasto senza esiti l’incontro su questo problema tra il capo della Sanità, York Chow Yat-ngok e il ministro cinese della Sanità Gao Qiang.
Il 30% dei bambini nati a Hong Kong sono figli di donne cinesi non residenti. Nel 2005 sono stati 19.538 su 57.100 bambini nati nella città. Sempre nel 2005, 14.460 donne non residenti hanno utilizzato i servizi ostetrici pubblici, con un aumento del 50% rispetto al 2003.
Alcuni esperti dicono che dipende dai migliori servizi offerti dagli ospedali, ma altri lo ritengono un modo di aggirare la politica del figlio unico, anche considerato che una simile affluenza non avviene per altri settori medici. Comunque le autorità locali sono preoccupate sia per il costo che per il maggior rischio di infezioni. Infatti spesso le partorienti non hanno fatto precedenti controlli medici o analisi, per cui è maggiore il rischio che siano portatrici di malattie infettive come l’Aids. Si prevede, inoltre, un maggior reclutamento di personale medico e infermieristico per i servizi ostetrici e neonatali. Rafael Hui Si-yan, segretario capo dell’amministrazioni della città, la settimana scorsa ha proposto di dare la priorità, nelle prestazioni di ostetricia, alle cittadine residenti.
Molte assistite non pagano poi quando dovuto. Negli ultimi 5 anni ci sono stati oltre 321 milioni di dollari di prestazioni mediche pubbliche non saldate e il 70% riguarda non residenti.
Inoltre la legge riconosce il diritto di residenza a chi nasce a Hong Kong, diritto che le autorità locali riconoscono con parsimonia per evitare eccessivi flussi migratori dalla Cina. C’è il timore che tutti questi neonati possano rivendicare il diritto e il parlamentare Kwok Ka-ki chiede una modifica della legge. Ma altri considerano non esserci alcun problema.
Wong Siu-lun, esperto del Consiglio per uno sviluppo sostenibile, osserva che “non sappiamo ancora se questi bambini resteranno qui”. “Dobbiamo conoscere meglio il problema”. (PB)