16/04/2009, 00.00
INDIA
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Cosa possono sperare i cristiani indiani da queste elezioni

di CT Nilesh
Urne aperte da oggi in India per le elezioni generali, che dureranno un mese. Due elementi possono indicare cambiamenti per i cristiani: la rottura dell’alleanza col BJP da parte del primo ministro dell’Orissa, Naveen Patnaik, col suo partito, e la scelta di un nuovo capo per la RSS (Rashtriya Swayamsevak Sangh, Corpo Nazionale Volontari).
New Delhi (AsiaNews) - La scena politica é diventata sempre più complicata, giorno dopo giorno. Le vecchie alleanze si sono fuse. Ogni partito preferisce presentarsi da solo agli elettori, sperando di guadagnarci ed essere poi in una miglior posizione per trattare le alleanze per formare un governo. Sono apparsi nuovi partiti regionali, mossi dalla speranza di tagliar fuori un nuovo stato nella confederazione, o dalla speranza di risolvere meglio problemi locali.
 
Probabilmente i due partiti nazionali, Congress e Bharatiya Janata Party (Bjp), finiranno per perdere seggi. C’è un gran parlare di un terzo fronte, attorno ai partiti comunisti o ai nuovi partiti dei dalit, nella speranza di poter fare un governo senza i due grossi partiti del Congress e Bjp. Ma tra loro ci sono troppi aspiranti al posto di primo ministro La vera battaglia comincerà nella seconda metà di maggio, quando i risultati saranno noti ed i capi cominceranno a consultarsi per formare alleanze, promettendo sedie ministeriali a destra ed a sinistra.
 
I risultati di una ricerca pubblicata sul The Times of India dicono che il Congress emergerà come il partito più forte con 144 seggi, ma seguito a poca distanza dal Bjp con 137 seggi. Se il Congress riuscirà a convincere ancora i presenti alleati, potrebbe mettere assieme 257 seggi ed avrà quindi bisogno di altri alleati per raggiungere la maggioranza di 272 in un parlamento di 543 membri.
 
La comunità cristiana potrà trarre vantaggi dalle presenti elezioni? La domanda è particolarmente rilevante in quei posti dove ci sono state le recenti persecuzioni, come in Orissa.
Due avvenimenti posso avere un impatto su questa domanda.
Primo: il primo ministro dell’Orissa, Naveen Patnaik, col suo partito ha rotto l’alleanza che aveva col Bjp.
Secondo, la Rashtriya Swayamsevak Sangh (Rss), Corpo Nazionale Volontari, ha un nuovo capo: Moham Madhukar Bhagawat.
 
Il primo avvenimento è stato salutato con molto entusiasmo dall’arcivescovo di Cuttack-Bhubaneswar, Raphael Cheenath. Egli ha detto di essere contento che il partito al governo, Biju Janata Dal (Bjd) abbia abbandonato l’alleanza con il Bjp. La ragione del collasso di questa alleanza tra Bjd e Bjp, si crede che siano stati gli episodi di violenza degli estremisti indù contro i cristiani in Orissa dello scorso anno. Lo ha detto l’arcivescovo Cheenath: “Gli avvenimenti di Kandhamal possono essere una ragione per la rottura dell’alleanza”. Anche il segretario generale del Communist Party of India-Marxist, Praksh Karat, ha detto che i capi del suo partito, in seguito agli attacchi degli estremisti indù contro i cristiani, si sono incontrati col primo ministro dell’Orissa e capo del Bjd, Naveen Patnaik, convincendolo che “è impossibile continuare l’alleanza col Bjp”.
 
Il distretto di Kandhamal in Orissa, dopo l’assassinio del capo indù, Swami Laxmanananda Saraswati, il 23 agosto dello scorso anno, ha visto una violenza su larga scala contro i cristiani. Almeno 38 persone sono state uccise e migliaia di cristiani sono stati cacciati dalle loro case. Più di 3mila persone vivono ancora nei campi per rifugiati. Lo stesso arcivescovo Cheenath è stato minacciato di morte da supposti attivisti del Vhp (Vishwa Hindu Parishad) per vendicare la morte del saggio indù. L’arcivescovo spera che forze laiche prendano il potere nello Stato dopo le elezioni.
Un altro segno incoraggiante in Orissa è il recente arresto del candidato locale del Bjp al parlamento (Lok Sabha), Ashok Sahu. È stato arrestato martedì per aver fatto un discorso infiammatorio nel distretto di Kandhamal all’inizio di questo mese.
 
Il District Collector di Kandhamal, Krishna Kumar, ha detto ad AsiaNews che “Sahu è stato arrestato nella città di Phulbani”. L’accusa è di aver fatto un discorso provocatorio contro la comunità cristiana il 5 aprile in un’assemblea pubblica nella città di Raika. Si dice che abbia accusato la Chiesa di fare conversioni. Durante un discorso di due ore ha accusato il senatore del Congress, Radhakanth Naik, l’arcivescovo Cheenath ed i missionari di aver complottato l’assassinio del Swami. Egli ha anche accusato la Chiesa di essere responsabile per l’insurrezione nel nord-est dell’India e della violenza dei maoisti nello Stato del Jharkhand ed in Kandhamal. Per questo discorso pieno di odio le autorità hanno sporto denuncia contro di lui in aprile. Il magistrato distrettuale di Kandhamal ha detto: “Abbiamo fornito alla Commissione elettorale una videoregistrazione ed altre prove”. Così è stato arrestato nella capitale distrettuale di Phulbani. La corte locale lo ha mandato in carcere per 14 giorni.
 
Questo Sadhu, appartenente alla Vishwa Hindu Parishad, aveva già fatto discorsi simili durante i disordini dell’anno scorso. Le autorità cristiane hanno subito risposto alle accuse. Mentre Sahu si è candidato in Kandhamal, il Bjp ha candidato per il parlamento locale nella costituente di G.Udayagiri, certo Manoj Pradhan, accusato di disordini di piazza, arrestato quattro mesi fa, ed ancora in prigione.
 
Il secondo avvenimento che può avere una ripercussioni sulle relazioni tra cristiani ed organizzazioni estremiste indù è il cambiamento al vertice della Rss. Il nuovo e sesto Sarsanghchalak si chiama Mohan Madhukar Bhagawat, un dottore veterinario di 58 anni, eletto alla carica il mese scorso. Proviene da una famiglia di attivisti Rss. Suo padre Madhukar, è famoso per aver avviato LK Advani nel Rss. Bhagawat è conosciuto come uno che sa tener uniti i membri. Si pensa che la sua priorità sarà di mantenere un equilibrio tra il Bjp e la grande famiglia indù. Toccherà a lui preparare una seconda linea di comando dopo LK Advani.
 
In tempi recenti i gesuiti hanno tentato un dialogo con la Rss, ma con poco successo. La Rss, fondata nel 1925, ha ancora un’idea coloniale della Chiesa. Non hanno ancora assimilato i cambiamenti del Concilio Vaticano II. Con un nuovo capo si potrebbe fare un nuovo tentativo sulla base dei recenti documenti del Vaticano e del Consiglio mondiale delle Chiese circa le conversioni e la libertà di religione
 
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