Corea del Sud: sì del governo alla ricerca sulla clonazione umana
Seoul (AsiaNews/Agenzie) La Sud Corea ha dato oggi l'approvazione ufficiale alle ricerche sulle cellule staminali, che lo scorso febbraio hanno dato vita al primo embrione umano clonato. Il ministro della Sanità ha detto che il governo ha registrato e approvato gli studi del team di ricercatori guidato da Hwang Woo-Seok, professore dell'Università di Seoul. "Il gruppo del professor Hwang Woo-Seok ha detto il ministro ora potrà procedere con le sue ricerche sulle cellule staminali, secondo il sistema stabilito dal governo".
Il 12 febbraio 2004, il professor Hwang annunciò di aver clonato un embrione umano e di averne prelevato cellule staminali per "scopi terapeutici"; subito dopo l'annuncio lo studioso si prese un periodo di autosospensione dal lavoro, dovuta alla mancanza di "un consenso internazionale sulle questioni etiche" della clonazione.
La legislazione offre il sostegno statale, ma rafforza anche il controllo del governo sul delicato tema etico che accompagna la ricerca sulle staminali embrionali. Lo scorso anno Seoul aveva vietato solo la clonazione "riproduttiva" di esseri umani(accettando quella "terapeutica") e la ricerca sulle staminali per fini commerciali. Le cellule staminali embrionali sono cellule che, attraverso segnali chimici, possono essere convertite in differenti tipi di tessuti di organi umani. Questo tipo di cellule è in grado di curare malattie tra cui diabete, cancro e Alzheimer.
La produzione di cellule staminali da embrioni - finalizzate a ricreare particolari tessuti umani da utilizzare nella riparazione di organi quali il cuore o il cervello implica un problema etico: essa si basa sulla riproduzione di un embrione e sulla sua conseguente soppressione per prelevare staminali. L'utilizzo di cellule staminali adulte o cellule prelevate dal cordone ombelicale non comporterebbe la distruzione di nessuna vita e avrebbe molte più probabilità di successo.
Nel giugno 2004, il ministero coreano della Sanità ha stabilito un finanziamento di 12 miliardi di won (10 milioni di dollari) in 6 anni all'Istituto di terapia genetica del Centro medico cattolico (CMC), un ospedale legato alla Scuola di medicina dell'Università cattolica della Corea. Il CMC si è impegnato a sviluppare lo studio e l'utilizzo delle cellule staminali adulte. Il finanziamento è stato il primo caso di appoggio governativo allo studio sulle staminali adulte.
Gruppi religiosi e numerosi scienziati definiscono "non etica" la ricerca sulle staminali, in quanto non considera l'embrione un essere umano. Il 10 gennaio, nel suo discorso al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, Giovanni Paolo II ha parlato della difesa della vita in ogni suo stadio, compresi l'embrione e la famiglia. "La posizione della Chiesa - ha detto - suffragata dalla ragione e dalla scienza, è chiara: l'embrione umano è soggetto identico all'uomo nascituro e all'uomo nato che se ne sviluppa. Nulla pertanto è eticamente ammissibile che ne violi l'integrità e la dignità. Ed anche una ricerca scientifica che degradi l'embrione a strumento di laboratorio non è degna dell'uomo". (MA)