Corea del Sud: nuove misure contro gli stupri su minori
Governo ed opposizione lavorano per un nuovo progetto di legge. Nel 2005 la polizia ha registrato 738 casi di violenza nei confronti di minori di 13 anni. L'11,4% degli stupri commessi da persone già colpevoli di violenze.
Seoul (AsiaNews) Misure più dure per contrastare stupri e violenze. È questa la richiesta dei coreani dopo l'ennesimo caso di violenza a danno di minori. È infatti recente il caso di una bambina di una scuola elementare violentata ed uccisa da un vicino di casa di 53 anni, identificato con il nome di Kim.
Il problema dei crimini sessuali sui minori è molto grave nella Corea del Sud: secondo la polizia l'anno scorso ci sono stati 738 casi di violenze che hanno interessato bambini sotto i 13 anni, con un incremento di 15 casi rispetto al 2004.
Per evitare il ripetersi di tali gesti il Ministero della giustizia ha reso noto che lavora per una nuova legislazione, che fra le altre misure prevede il coprifuoco in determinate ore per chi ha commesso reati a sfondo sessuale. Anche il Grand National Party (Gnp), il più importante partito d'opposizione, ha dichiarato di sostenere il nuovo progetto di legge, che prevede anche l'utilizzo di nuovi dispositivi come braccialetti ed orologi dotati di microchip elettronici che permettono ai funzionari di localizzare chi in passato è stato autore di violenze sessuali.
Già lo scorso anno il Gnp aveva proposto l'utilizzo di apparecchiature elettroniche, ma la proposta non è stata accettata per la forte opposizione di alcune organizzazioni civili. Queste organizzazioni hanno definito i dispositivi con microchip "una lettera scarlatta" che possono portare ad abusi e mancato rispetto dei diritti umani. Una ricerca del "Comitato nazionale per la protezione dei giovani" rileva però che l'11,4% dei crimini sessuali sono commessi da persone che hanno già commesso questi crimini in precedenza, e questo dato evidenzia la necessità di prendere delle contromisure.
Anche Kim aveva già commesso violenze sessuali. L'uomo aveva violentato ad aprile una bambina di 5 anni in un bar di fronte alla casa dei genitori, ed era stato rilasciato a settembre per una sospensione della pena di un anno. Molti dei vicini di Kim hanno detto di essere "scioccati" dal crimine e stupiti dal fatto che non erano stati informati del fatto che l'uomo aveva già commesso stupri in passato. "Se avessimo saputo che Kim era stato condannato per un crimine sessuale questa seconda tragedia non sarebbe avvenuta perché tutti si sarebbero comportati con maggiore cautela", hanno detto i suoi vicini.
Per fornire informazioni sugli autori di crimini sessuali una associazione per la protezione dei giovani affiliata al governo ed una privata hanno pubblicato foto ed informazioni personali di chi si è reso colpevole di stupri dal 2001. La Commissione nazionale per i diritti umani ha però bloccato il programma, dato che le informazioni fornite sono troppe ed infrangono la privacy. Le informazioni sono state rese visibili solo ad un numero limitato di persone, fra cui vittime di violenze sessuali e familiari o responsabili di asili. Ma secondo Lee Kyong-eun, una componente della Commissione, "informazioni personali dettagliate sugli autori di violenze sessuali, incluse foto ed indirizzi di residenza, andrebbero fornite a tutti, non solo ad un numero limitato di persone".
"Negli Stati Uniti continua viene chiesto ai colpevoli di violenza sessuale di segnalare alla polizia ogni variazione di residenza. Il loro nuovo indirizzo e la loro foto sono segnalate dalla polizia, in modo che i vicini sanno come comportarsi". Lee ha però specificato che la segnalazione di queste informazioni dettagliate è limitata a chi ha commesso o reiterato gravi atti.
Altri esperti ritengono che per contrastare il problema c'è bisogno di riforme basilari. "I braccialetti elettronici non sono una soluzione al problema", ha dichiarato un funzionario del Centro coreano contro le violenze sessuali. "È importante il fatto che i politici discutano delle misure da prendere per risolvere il problema, ma c'è bisogno di modifiche strutturali, come aggravamento delle pene e programmi di rieducazione".
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