Corea del Sud, Rooh "sicuro" della ripresa dei colloqui sul nucleare
Nel recente incontro con Bush ha sostenuto la necessità di fare "proposte concrete" a Pyongyang piuttosto che chiedere sanzioni alla comunità internazionale
Seoul (AsiaNews/Agenzie) Roh Moo-hyun, presidente della Corea del Sud, si è detto "molto sicuro" sulla ripresa dei colloqui internazionali sul nucleare con la Corea del Nord e propone una maggiore flessibilità nell'offerta di incentivi per convincerla al disarmo.
"I colloqui tra le sei parti riprenderanno. Ne sono molto sicuro", ha detto oggi durante una conferenza a Seoul: l'incontro è stato organizzato in occasione del quinto anniversario dello storico summit del 15 giugno 2000 a Pyongyang tra i leader delle 2 Coree.
Di come risolvere la situazione di stallo con la Corea del Nord sul nucleare, Roh ha discusso a Washington con il presidente Usa George W. Bush venerdì 10 giugno. Gli Usa hanno sempre detto di voler chiedere sanzioni Onu contro Pyongyang se non riprende i colloqui, mentre Seoul ritiene necessaria una maggiore duttilità da entrambe le parti e mantiene rapporti economici con l'altro Stato. Secondo Ban Ki-moon, ministro coreano degli esteri e del commercio, i 2 leader avrebbero deciso di offrire alla Corea del Nord garanzie per la sua sicurezza, aiuti economici e migliori relazioni con gli Usa, in cambio della rinuncia al programma nucleare.
La Corea del Nord motiva il suo abbandono dei colloqui sul nucleare tra sei nazioni con Cina, Giappone, Russia, Corea del Sud e Usa con la "ostile" politica Usa che secondo Pyongyang mira a un cambiamento di regime nello Stato asiatico. Circostanza smentita da Bush, anche durante l'incontro del 10 giugno. Secondo Ban, anzi, il presidente Usa è pronto a stabilire "maggiori normali rapporti" con Pyongyang, se e quando sarà risolta la questione nucleare.
Il presidente Rooh ha osservato che quando i colloqui saranno ripresi occorrerà "maggiore flessibilità e capacità di negoziare". "E' tempo che la Corea del Nord prenda una decisione." ha aggiunto. "Se rinuncia al suo programma nucleare, ha la possibilità di realizzare la sicurezza e lo sviluppo della regione". Ha precisato che il problema nucleare non è "una ragione per bloccare i rapporti tra le 2 Coree".
L'ex presidente sud coreano Kim Dae-jung, che incontrò il leader nord coreano Kim Jong Il nel giugno 2000 durante l'unico summit tra i leader delle 2 Coree, ha detto durante la conferenza che i tempi non sono ancora maturi per prendere sanzioni contro Pyongyang e che alcuni Stati, come Russia e Giappone, non sarebbero d'accordo.
Questa settimana una nutrita delegazione ufficiale di Seoul, guidata dal ministro per l'unificazione Chung Dong-young, andrà a Pyongyang per la celebrazione congiunta dell'anniversario del summit che nel 2000 alimentò la speranza di una riconciliazione tra le 2 Coree. Nonostante il progresso in pochi progetti economici e la possibilità di riunione per alcune famiglie separate dalla guerra fredda tra i 2 Stati, la questione nucleare ha impedito un ulteriore disgelo nella penisola coreana.