11/05/2005, 00.00
COREA DEL NORD
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Corea del Nord: "Sul nucleare andiamo avanti. Gli Usa facciano ciò che vogliono"

Fonti ufficiali di Pyongyang smorzano le possibilità di una ripresa dei colloqui a 6. Il quotidiano ufficiale del Partito comunista nord coreano definisce Bush "un altro Hitler".

Seoul (AsiaNews/Agenzie) – La Corea del Nord non conferma né smentisce le accuse di preparare un test atomico segreto. In un editoriale di ieri del Rodono Shinmun - quotidiano ufficiale del Partito comunista nord coreano – si legge infatti: "Gli Stati Uniti stanno seccando l'Agenzia internazionale per l'energia atomica, il Giappone ed altri Paesi dell'Asia con la storia che la Corea del Nord sta preparando dei test nucleari segreti per giugno".

Pyongyang ha inoltre messo in dubbio la ripresa dei colloqui a 6, qualora gli Stati Uniti dovessero partecipare. "Noi - continua infatti l'articolo - andremo avanti per la strada che abbiamo intrapreso senza alcuna agitazione per le loro dichiarazioni o per le loro pressioni. Abbiamo preso una decisione chiara e gli Stati Uniti possono fare ciò che vogliono". L'articolo contiene anche un attacco personale al presidente Usa, George W. Bush: "Bush è il peggior dittatore fascista che vi sia oggi al mondo, un altro Hitler. Sventola davanti al mondo le sue mani sporche del sangue di persone innocenti".

Sulla questione nucleare, la Cina si è opposta alla proposta americana di usare "dure tattiche" contro la Corea del Nord per costringerla a tagliare il suo programma d'armi nucleari. Liu Jianchao – portavoce del ministero degli Esteri – ha dichiarato ieri in conferenza stampa che "La Cina ha normali relazioni con i suoi vicini, relazioni fra pari". "E' per questo - ha spiegato - che Pechino rifiuta la proposta di interrompere le forniture petrolifere a Pyongyang". "Non appoggiamo - ha concluso - le tattiche dure. Sarebbe controproducente".

I colloqui a 6 sul nucleare sono delle trattative fra Usa, Giappone, Corea del Nord, Corea del Sud, Cina e Russia per il disarmo nucleare: Pyongyang ha lasciato il tavolo dopo la terza sessione di incontri (giugno 2004).

Il 10 febbraio 2005 il regime nord coreano ha confermato ufficialmente di avere la disponibilità di arsenale atomico e l'intenzione di accrescerne la potenza. Dopo circa un mese è stato riattivato il reattore nucleare di Yongbyon – 90 chilometri a nord della capitale – in grado di produrre, secondo gli esperti internazionali, il plutonio necessario per circa 6 bombe atomiche.
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