29/12/2005, 00.00
Corea del sud
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Corea, Hwang "non ha mai prodotto cellule staminali"

La commissione di inchiesta dell'Università nazionale di Seoul ha scoperto che il medico non ha alcuna prova per dimostrare la veridicità delle presunte scoperte nel campo della clonazione cellulare.

Seoul (AsiaNews/Agenzie) – Il gruppo di esperti sudcoreani che sta investigando sulle ricerche del professor Hwang Woo-suk, il "pioniere" della clonazione umana, afferma che il medico "non ha mai prodotto alcuna cellula staminale specifica da un paziente", come dichiarato in passato.

"Abbiamo scoperto – ha detto un membro della commissione investigativa dell'Università di Seoul – che Hwang ed il suo team non hanno alcun dato scientifico per provare l'affermazione di aver prodotto cellule staminali che corrispondono in maniera specifica al Dna di una persona". "Il test del Dna – conferma Roh Jung-hye, portavoce della commissione – dimostra che queste cellule non esistono".

Hwang è stato venerato come eroe nazionale in Corea del Sud fino alla settimana scorsa, quando la stessa commissione ha affermato che l'articolo pubblicato sull'autorevole rivista Science dalla squadra di scienziati guidata dal ricercatore conteneva "dati intenzionalmente artefatti".

Nell'articolo Hwang aveva affermato di essere in grado di produrre cellule staminali clonate su misura utilizzando cellule di 11 pazienti afflitti da malattie ritenute finora incurabili, come il morbo di Parkinson, il diabete e lesioni del midollo spinale. L'obiettivo, diceva la relazione, era di curare in modo efficace queste malattie inserendo nei pazienti cellule staminali clonate in grado di ricreare tessuti sani.

Il gruppo di esperti ha però ritenuto corretta la ricerca su 5 cellule staminali, frutto dello studio del team sudcoreano, nate da un ovulo fertilizzato creato dal Mizmedi Hospital, struttura che ha collaborato con il ricercatore.

Roh ha spiegato che l'inchiesta ha ancora molti aspetti del lavoro di Hwang da analizzare, fra cui la prima cellula staminale embrionale clonata e Snuppy, un levriero afgano che il professore ha presentato ad agosto come "il primo cane clonato al mondo". "Abbiamo bisogno – conclude Roh – di un'inchiesta elaborata per capire se questo sia vero o meno".

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