Cor Unum dona 100mila dollari alla Chiesa siriana colpita dalla guerra
Roma (AsiaNews/ Agenzie) - Il Pontificio Consiglio Cor Unum, organismo caritativo del papa, devolve 100mila dollari Usa alla Chiesa siriana per aiutare la popolazione colpita dalla guerra civile. Oggi, mons. Gianpietro Dal Toso, segretario di Cor Unum, è giunto nel Paese per consegnare il dono del Santo Padre ai rappresentanti della Chiesa siriana. Si prevedono incontri con mons. Gregorios III Laham, patriarca di Antiochia e presidente dell'Assemblea della gerarchia cattolica locale, e altri prelati.
In un comunicato della Sala stampa vaticana, Cor Unum sottolinea che "sono noti i ripetuti appelli del Santo Padre per la cessazione della violenza in Siria e perché si trovi una via per il dialogo e la riconciliazione tra le parti in conflitto, in vista della pace e del bene comune". "Il Papa - conclude il testo - esorta a pregare per chi sta soffrendo in questo Paese". Attraverso la Caritas, la Chiesa cattolica siriana aiuta da mesi la popolazione delle città di Homs, Aleppo e Damasco, distribuendo nelle parrocchie beni di prima necessità e medicinali.
Il conflitto fra regime siriano e ribelli, in corso dal marzo 2011, ha coinvolto le principali città della Siria, uccidendo a tutt'oggi oltre 9mila persone, secondo fonti Onu, e costringendo oltre 20mila persone ad abbandonare le proprie abitazioni cercando rifugio in Libano e Turchia.
Intervistato da AsiaNews, p. Faddoul, presidente di Caritas Libano, sottolinea che l'iniziativa di Cor Unum "mostra la vicinanza della Chiesa a tutta la popolazione di Siria. La quantità di denaro che verrà raccolta non è importante. Tale iniziativa è soprattutto un sostegno spirituale per i volontari cattolici, che in questo modo sono spinti a donare tutto per queste persone".
Intanto, continuano le violenze nelle città di Homs, Deraa e Hama contese fra ribelli ed esercito. Nonostante il consenso del governo Assad al piano di pace proposto da Kofi Annan, oggi Jihad Makdessi, portavoce del ministero degli Esteri siriano, ha annunciato che l'esercito si ritirerà dalle zone residenziali appena la sicurezza e la pace civile saranno ristabilite. "I militari - ha affermato alla tv di Stato - cercano di difendere e proteggere i cittadini che sono presi in ostaggio dai ribelli. L'esercito non è contento di trovarsi nelle zone residenziali e le lascerà appena sarà ristabilita la sicurezza e la pace civile".