Contro l’estremismo islamico, vietato il niqab nelle università siriane
Damasco (AsiaNews/Agenzie) – In Siria, studentesse e insegnanti universitarie non possono più vestire il niqab, il velo islamico integrale che copre tutto il viso delle donne tranne gli occhi. Il divieto deciso dal ministero dell’educazione è stato approvato il 18 luglio scorso e riguarda solamente il niqab, poco usato in Siria, mentre non impedisce l’utilizzo del velo.
“Abbiamo dato direttive a tutte le università di impedire alle donne che vestono il niqab di iscriversi all’università” ha dichiarato ieri un rappresentante del governo. La motivazione addotta è per non diffondere “idee o pratiche estremiste”.
Il niqab non deriva da un precetto religioso islamico, non è previsto dal Corano o dalla Sunna. È invece diffuso in alcuni Paesi di tradizione musulmana: Arabia saudita, Penisola arabica, Afghanistan.
La lotta contro il niqab in Siria, Paese laico, è cominciata a giugno quando 1200 insegnanti che vestivano il niqab sono state licenziate e trasferite a lavori di ufficio, dove non c’è possibilità di avere contatti con gli studenti. Bassam Qadhi, attivista siriana per i diritti umani, appoggia la decisione del governo perché “il niqab non è una questione di libertà personale. È piuttosto una dichiarazione di estremismo”.
Un rappresentante del governo, che ha preferito restare anonimo, ha affermato che la misura è stata approvata per impedire la diffusione dell’estremismo islamico: “I nostri studenti sono i nostri figli e non vogliamo che diventino preda di idee o pratiche estremiste”.
La settimana scorsa, il Parlamento francese ha approvato una legge che vieta di vestire il burqa e il niqab in pubblico con 355 voti a favore su 500 e solo uno contrario. Il primo Paese europeo a vietare il burqa è stato il Belgio nell’aprile scorso. In Spagna e Inghilterra si è aperto un dibattito.
05/08/2011
01/06/2018 08:03