23/07/2004, 00.00
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Contro il turismo sessuale repressione, ma anche sostegno alle vittime

Il documento finale del Congresso di Bangkok sulla pastorale del turismo

Città del Vaticano (AsiaNews) - Per combattere il turismo sessuale occorre repressione giudiziaria, ma anche sostegno e progetti di reinserimento delle vittime di tale fenomeno criminale. E' la considerazione di fondo che sembra motivare l'intervento della Chiesa cattolica che, nel documento finale del VI Congresso mondiale sulla pastorale del turismo, svoltosi a Bangkok dal 5 all'8 luglio e reso noto oggi ribadisce la sua condanna del turismo sessuale e detta alcune linee guida per combattere tale criminale fenomeno.

Il documento parte dall'affermazione che il turismo dovrebbe contribuire all'incontro tra le nazioni e le culture, a valorizzare l'ambiente senza danneggiare le risorse naturali, ad aiutare la crescita anche economica delle popolazioni locali, "a combattere ogni forma di sfruttamento e discriminazione".

In questo contesto i partecipanti al congresso "considerano la pastorale delle persone sfruttate dal turismo sessuale come una importante priorità per la Chiesa. Tra queste persone, le più vulnerabili e bisognose di particolare aiuto sono certamente donne, minori e bambini; questi ultimi, tuttavia hanno bisogno di una protezione e di un'attenzione speciale".

Di qui una serie di raccomandazioni perché "vengano loro concesse compassione e protezione giuridica, aiutandoli a ritrovare la loro dignità umana":

"- i bambini non siano criminalizzati, nei casi in cui vi fu violazione della Convenzione sui diritti dell'infanzia, come, ad esempio, per abusi sessuali;

·         le autorità governativa diano priorità e agiscano con urgenza per combattere il traffico e lo sfruttamento economico dei bambini, specialmente nel turismo sessuale;

·         le istituzioni governative coordino gli sforzi a tutti i livelli della società e collaborino intensamente e con coordinamento anche con le organizzazioni internazionali per realizzare un quadro giuridico che protegga i bambini dallo sfruttamento sessuale nel turismo, e permetta di perseguire legalmente i delinquenti;

·         le diocesi e le comunità interessate prestino la dovuta cura pastorale ai bambini sfruttati sessualmente dall'industria turistica. Esse devono sensibilizzare la società sulla gravità di tale situazione e condividere informazioni su questo flagello sociale e sulle strategie per combatterlo;

·         le diocesi e comunità interessate creino strutture per la cura pastorale dei bambini sfruttati considerandole un elemento importante della loro missione evangelizzatrice; cooperino, inoltre, in dialogo e azioni concrete con le autorità governative locali, per combattere lo sfruttamento sessuale dei bambini;

·         le diocesi e le comunità sostengano le strutture esistenti di questo apostolato o ne creino di nuove, al fine di occuparsi delle vittime con compassione e amore di fornire loro assistenza giuridica, terapia e reinserimento nella società e, nel caso di cristiani, anche nella comunità dei fedeli;

·         siano organizzate conferenze nazionali e regionali sulla pastorale del turismo, ove partecipino responsabili della vita sociale e pastorale, affinché si mettano in pratica le raccomandazioni di questo Congresso".

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