Continuano gli scontri fra copti e musulmani: 6 morti e 42 feriti
Secondo fonti di AsiaNews, gli scontri sono iniziati ieri quando migliaia di copti, appoggiati anche da diversi musulmani, hanno bloccato due strade che portano verso piazza Tarhir, suscitando l’ira degli automobilisti. Gruppi di radicali islamici sono giunti sul luogo e hanno iniziato a scontrarsi con i manifestanti, costringendo l’intervento dell’esercito. Le fonti aggiungono inoltre che anche molti copti dei quartieri più poveri, in passato oggetto di violenza da parte dei musulmani, hanno contribuito a far degenerare la manifestazione. “Nel quartiere – sottolineano le fonti - vi è ancora molta tensione, si sentono spari e molte famiglie non hanno mandato i figli a scuola”.
La comunità copta è da secoli oggetto di ingiustizie e violenze da parte dei musulmani, soprattutto nell’Alto Egitto, dove nel 2010 si sono registrati oltre 21 dei 59 incidenti avvenuti nel Paese. Di recente, il governatore della regione di Minya (Alto Egitto) ha ordinato senza motivo la demolizione di un ospedale per portatori di handicap retto dalla Chiesa copta nel villaggio di Deir Barsha. Lo scorso 28 febbraio oltre 10mila copti hanno manifestato contro il governatore, obbligandolo a interrompere le operazioni di demolizione. Nel villaggio di Saeed Abdelmassih lo stesso governatore ha fatto invece demolire dall’esercito le abitazioni della comunità cristiana perché si era rifiutata di pagare una tassa extra. (S.C.)