Continua a lavorare la fonderia cinese che avvelena i bambini
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – E’ molto più grave del previsto l’avvelenamento da piombo causato dalla fonderia Dongling Lead and Zinc Smelting nella contea Fengxiang (Shaanxi). Ma le autorità, dopo avere promesso la chiusura della fabbrica, ora sembrano solo preoccupate di impedire nuove proteste, mentre l’impianto continua la produzione.
I risultati medici sono un bollettino di guerra: nel villaggio Gaozuitou sono intossicati almeno 236 dei 285 bambini residenti, nei villaggi di Sunjianantou e di Madaokou dove si trova l’impianto sono stati accertati almeno 615 bambini malati.
Le autorità negano che gli abitanti di Gaozuitou siano stati intossicati dalla fonderia perché ne distano circa 5 chilometri, ma i residenti notano che i sintomi sono i medesimi di chi vive molto vicino all’impianto e chiedono di avere almeno esami medici gratuiti. Peraltro gli ospedali ricoverano e curano solo chi ha almeno 250 milligrammi di piombo per litro di sangue, anche se è nociva una concentrazione superiore anche a 100 milligrammi.
Di fronte a violenti scontri di piazza tra i residenti furiosi e la polizia il 17 agosto, il sindaco di Baoji, Dai Zhengshe, ha promesso di chiudere subito l’impianto. Ma gli abitanti denunciano che la fabbrica non ha mai chiuso, mentre sono venuti centinaia di poliziotti a presidiare le strade intorno alla fonderia e gli ospedali dove sono ricoverati i bambini per impedire ai genitori di parlare con giornalisti.
La tensione cresce: ieri oltre 200 residenti hanno bloccato la principale strada che porta a Baoji e alla fonderia e non se ne sono andati nemmeno all’arrivo della polizia. La gente promette battaglia, sempre più amareggiata e furente verso le autorità che –dicono- prima hanno rovinato le loro vite facendo venire la ditta e ora non fanno nulla per fermare l’inquinamento.
Intanto rimane chiusa la fonderia di Hengjiag, città di Wugang (Hunan) che ha avvelenato per il manganese almeno 1354 bambini della zona. Le analisi hanno mostrato avvelenamento nel sangue per circa l’80% dei bambini esaminati, come conferma Liu Zhongqi, capo del Partito comunista di Hengjiang.