Contadina migrante nominata al parlamento nazionale
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Per la prima volta un lavoratore migrante ha un seggio nell’Assemblea nazionale del popolo (Anp), il parlamento cinese, e i media statali enfatizzano la volontà di migliorare le condizioni di vita delle decine di milioni di migranti. Lo stesso giorno il governo di Shanghai annuncia il programma di chiudere entro il 2010 circa 240 scuole per i figli di migranti.
Hu Xiaoyan, 34 anni nativa del Sichuan, ha lavorato per 5 anni in una fabbrica di ceramiche del Guangdong, provincia dove vivono circa 20 milioni di migranti. Il parlamento della provincia l’ha scelta come parlamentare dell’assemblea plenaria dell’Anp, che si riunisce una volta l’anno, in genere a marzo. Parlamentari e media statali hanno celebrato la nomina come dimostrazione che il governo vuole migliorare la situazione dei migranti.
La neodeputata ha detto che è “prioritario migliorare il sistema scolastico per i figli dei migranti”, che non hanno il diritto di frequentare le scuole statali gratuite della città, dove i genitori lavorano ma non hanno la residenza. Ogni cittadino ha un certificato di residenza ( hukou) che è “urbano” o “rurale”. Chi ha residenza “urbana” accede a servizi come la scuola o la sanità, forniti dall’autorità municipale, ma perde i diritti sulla terra e la casa lasciata in campagna. Per cui molti preferiscono non registrarsi e i loro figli restano nel villaggio d’origine affidati a parenti, oppure frequentano scuole private per migranti, non autorizzate ma economiche.
Intanto Yin Houqing, vice direttore della Commissione educativa di Shanghai, annuncia che entro il 2010 saranno chiuse oltre 240 scuole non autorizzate per bambini migranti, “per integrarli nel sistema d’istruzione pubblico”. A Shanghai vivono e lavorano oltre 3 milioni di migranti e il governo è stato accusato di disinteressarsi della situazione educativa e sanitaria dei loro figli.
Ora Yin dice che il governo ha stanziato 30 milioni di yuan l’anno (circa 2,86 milioni di euro) per migliorare le scuole per migranti e che il 57% dei figli di migranti già frequentano le scuole pubbliche, senza però indicare lafonte di questi dati.
Analisti osservano che per risolvere i problemi dei migranti non basta l’eventuale buona volontà dei municipi, poiché occorre riconoscere loro i diritti connessi allo status di residente dove lavorano.
Il governo di Pechino nel 2006 ha chiuso 239 scuole frequentate da circa 95mila bambini migranti. A Shanghai nel 2007 è stata chiusa una scuola frequentata da 2mila bambini migranti, per abbatterla e per realizzare nuove opere sul quel terreno. Secondo dati del Consiglio di Stato, nel 2005 sono andati a scuola nel Guangdong 1,56 milioni di figli di migranti, ma si stima che i 40 milioni di lavoratori migranti della zona del Delta del Fiume delle Perle, avrebbero bisogno di strutture per altri 3,56 milioni di bambini. Molti però preferiscono far rimanere i loro figli nei villaggi rurali proprio a causa del costo della scuola dell’obbligo, che in città sarebbero costretti a pagare. (PB)
02/09/2020 13:57