Confucio torna a Pechino con una statua in piazza Tiananmen
Negli ultimi anni il governo cinese ha operato a una riabilitazione della figura di Confucio, dopo le violenze della Rivoluzione culturale (1966-1976). In questi ultimi anni la Cina ha finanziato con 7,5 milioni di dollari la creazione di oltre 200 Istituti Confucio in 78 Paesi del mondo, per promuovere e diffondere la lingua e la cultura cinese. Cresce anche il numero di università nel Paese che hanno attivati corsi di studio ispirati ai precetti dell’antico saggio.
Questa ripresa di Confucio rappresenta in parte il tentativo di conferire alla società una maggiore spiritualità, dopo il materialismo comunista. C’è anche chi legge quest’apertura come un tentativo di rafforzare e consolidare il soft power della Cina agli occhi del suo popolo, contro l’invasione della cultura occidentale. In più, l’esaltazione di Confucio è strumentale a favorire il rispetto dell’autorità, uno dei precetti fondamentali dell’antico saggio.
L’opera esposta in piazza Tiananmen è dell’artista Wu Weishan, 48 anni, conosciuto per il gruppo di sculture presente nella Nankin Massacre Memorial Hall di Pechino, completata nel 2007.