Condanne a morte e ergastolo per il latte avvelenato non placano le famiglie dei bambini malati
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – C’è un’ira fredda e non placata tra i genitori di migliaia di neonati ammalati per il latte alla melamina, il giorno dopo che tutti i 21 accusati sono stati dichiarati colpevoli, con 2 condanne a morte. Ora essi insistono per avere adeguati risarcimenti e si chiedono perché nessun funzionario statale sia stato ritenuto responsabile. (Nella foto: la madre di un neonato morto con scritto: Ridammi mio figlio).
Ieri il tribunale di Shijiazhuang (Hebei) ha condannato a morte Zhang Yujun per aver prodotto e venduto 600 tonnellate di “polveri proteiche” che contenevano melamina, come pure l’altro produttore caseario Geng Jinpin per ragioni analoghe. Condannato a morte anche Gao Junjie ma con la pena rinviata di 2 anni, per cui può evitare l’esecuzione se tiene una buona condotta.
Tian Wenhua, 66 anni, ex capo della ditta Sanlu, aveva confessato che conosceva da mesi l’adulterazione e l’ha denunciata in ritardo alle autorità sanitarie, e forse proprio per la confessione è stata condannata “solo” all’ergastoloe a ad una multa di quasi 25 milioni di yuan (2,5 milioni di euro).
Ci sono state altre 2 condanne all’ergastolo mentre gli altri accusati hanno ricevuto pene detenitive varie.
Ma le condanne non hanno placato le famiglie, che ora tornano a chiedere con forza risarcimenti adeguati al danno che questo latte ha causato ai 6 bambini morti e ai circa 300mila malati ai reni, molti in modo grave. Nei mesi scorsi, i giudici hanno rifiutato di trattare le loro richieste di risarcimento contro la Sanlu, che ora è anche fallita.
Pechino ha più volte detto di volere offrire un risarcimento ma ha sempre indicato cifre ritenute modeste. Le 22 ditte casearie responsabili hanno offerto 200mila yuan per la morte di un bambino, 30mila yuan per le infermità più gravi e solo 2mila per tutti gli altri. Nei giorni scorsi centinaia di genitori hanno mandato una petizione al governo, ricordando che “i bambini sono il futuro di ogni famiglia e ancora più della Nazione” e chiedendo un risarcimento stabilito all’esito di “consultazioni”. Chiedono, anche, che siano prima meglio accertate le possibili conseguenze nocive per i figli. Hanno paura che il governo li liquidi con poche migliaia di yuan mentre possono avere infermità gravi che richiedano un’intera vita di cure.
Liu Donglin, il cui figlio di 21 mesi ha calcoli ai reni, osserva che “questi sono solo capri espiatori. Chi dovrebbe prendersi le responsabilità sono il governo, l’Ufficio per la Supervisione della qualità, il ministero della Sanità. Ho speso già circa 20mila yuan per curare mio figlio e il governo vuole risarcirmi con soli 2mila yuan”.
Gli stessi media statali osservano che almeno 8 funzionari pubblici sono stati rimossi e il capo dell’Ufficio per l’ispezione sulla qualità Li Changjiang è stato cambiato, ma nessun funzionario è stato accusato di delitti. Notano che oltre alla Sanlu altre 21 ditte casearie hanno venduto latte e altri prodotti alla melamina, ma non hanno avuto accuse penali.
L’avvocato Xu Zhiyong che assiste molte di queste famiglie, ripete che “i genitori vogliono solo un risarcimento e la certezza di cure mediche [gratuite] per problemi futuri. Queste sentenze non rispondono a tali necessità”.