Condannato per corruzione il 16mo uomo più ricco della Cina
Shanghai (AsiaNews/Agenzie) – L’imprenditore Zhang Rongkun, 16mo uomo più ricco della Cina nel 2005, è stato condannato ieri a 19 anni per corruzione nell’ambito della scandalo-pensioni di Shanghai, che coinvolge l’ex leader del Partito comunista cittadino Chen Liangyu e più di 25 funzionari pubblici e imprenditori.
Zhang è stato riconosciuto colpevole di avere sottratto 3,2 miliardi di yuan (circa 320 milioni di euro) di fondi-pensione, corrompendo Zhu Junyi, allora direttore dell’Ufficio per la sicurezza sociale di Shanghai, come pure di avere utilizzato per fini personali denaro di una sua società. Inoltre avrebbe “distribuito” oltre 29 milioni di yuan a funzionari corrotti, tra cui 9,3 milioni a Wang Weigong, ex segretario del vicepremier Huang Ju e vicemanager generale del Shenergy Group, in parte destinati ad introdurlo presso altri funzionari. Ha anche operato in modo da alterare il mercato azionario, comprando azioni della Shanghai Haixin Group per farne salire il prezzo e poi vendendole a persona di fiducia. Gli sono stati confiscati 1,3 miliardi di yuan e due sue ditte sono state multate per complessivi 282 milioni.
Piccolo commerciante di abbigliamento nello Jiangsu, Zhang è ritenuto un esempio di come si possa costruire un impero nella Cina attuale grazie ad appoggi importanti e a una sistematica corruzione. I leader cinesi indicano come priorità la lotta alla corruzione, che Carnegie Endowment for International Peace stima costi al Paese oltre 54 miliardi di euro l’anno ed è una delle principali cause delle proteste sociali della popolazione vessata da funzionari locali corrotti. Ma gli analisti osservano che il fenomeno è strutturale, conseguenza degli ampi poteri riconosciuti ai governi locali e all’assenza di effettiva tutela per i diritti anche civili dei cittadini.
Zhang ha annunciato che farà appello. E’ in attesa di sentenza Chen, dopo un processo durato un giorno a marzo.