Conclusa la visita di Ahmadinejad in Libano
Beirut (AsiaNews/Agenzie) - Il presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, è partito dal Libano dopo una visita di due giorni che lasciato una scia di disagio e di perplessità nel paese. Nella notte, prima di concludere quella che ha definito una “storica visita”, Ahmadinejad si è incontrato con il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah. La notizia è stata data dall’organizzazione sciita libanese, dichiarando inoltre che Nasrallah ha fatto un regalo particolare al presidente iraniano: “un fucile che la resistenza catturò ai sionisti (gli israeliani) durante la guerra del luglio del 2006, in segno di lealtà e di gratitudine”.
In effetti, la parte finale del viaggio ha avuto come centro e bersaglio Israele. Ahmadenejad è stato accolto da una folla adorante a Bint Jbeil la cittadina, quasi completamente distrutta durante la guerra dell’estate del 2006 tra i miliziani sciiti di Hezbollah e Israelem considerata la “capitale della resistenza” da Hassan Nasrallah. Mahmoud Ahmadinejad ha duramente attaccato Israele: “Il mondo deve sapere che i sionisti sono destinati a scomparire - ha detto Ahmadinejad - non hanno altra scelta che arrendersi e tornare nei loro Paesi di origine”.
Molte polemiche ha suscitato la decisione dei responsabili del Festival del cinema in corso a Beirut di ritardare la proiezione del film Green Days, di Mohsen Makhmalbaf, che narra la storia dell’Onda verde a Teheran. Gli organizzatori del festival hanno avuto paura di urtare la suscettibilità di Ahmadinejad. Intanto oggi è apparsa sulla stampa libanese pubblica una lettera aperta, firmata da 27 giornalisti iraniani, che accusano il presidente, di "voler innalzare la tensione nel Libano per sviare l'attenzione dai problemi interni" in Iran. I giornalisti, vicini all'opposizione, sostengono che Ahmadinejad "non ha saputo garantire la tranquillità, la pace e la prosperità' in Iran e non vuole che la pace regni neppure in Libano”.