Comunisti indiani criticano Benedetto XVI sulla fine del marxismo
Mumbai (AsiaNews) - "Le dichiarazioni del papa non riusciranno ad allontanare le persone dal comunismo. Non diamo importanza alle sue parole". S. Ramachandran Pillai, membro del Partito comunista indiano (marxista), punta il dito contro alcune affermazioni di Benedetto XVI, in questi giorni in viaggio tra Messico e Cuba (24-29 marzo). La frase incriminata risale al 23 marzo. Nel colloquio con i giornalisti a bordo del volo papale, Benedetto XVI ha infatti detto: "Oggi è un tempo in cui l'ideologia marxista, come è concepita, non risponde più alla realtà. E se non si può costruire un tipo di società, occorre trovare nuovi modelli, con pazienza, in modo costruttivo". Per p. Paul Thelakat, portavoce del Sinodo siro-malabarese, le dichiarazioni di Pillai mostrano che "i marxisti indiani non sono in contatto con la realtà di Cuba".
A Kozhikode (Kerala) due giorni fa in vista del 20mo Congresso nazionale del Partito comunista, Pillai ha pure sottolineato che "il lavoro dei comunisti consiste nel comprendere e assimilare le realtà del mondo. Non siamo contro le religioni, e certo i fedeli cattolici che stanno nel Partito non ci abbandoneranno per simili critiche".
"Quanto detto dal papa - sottolinea ad AsiaNews p. Thelakat, che dirige il quotidiano Sathyadeepam (Luce della verità) - può significare due cose. Che il marxismo 'classico' ha perso tutta la sua importanza ed è morto; o che il modello marxista applicato a Cuba 'non corrisponde più alla realtà del Paese'. Nel 2010, proprio Fidel Castro aveva detto che il cosiddetto 'modello Cuba' non funzionava più per i cubani. Le affermazioni del papa non erano una critica all'isola, ma una constatazione della realtà con cui ogni cubano è d'accordo".
Il sacerdote ricorda poi la seconda parte della frase di Benedetto XVI, "se non si può costruire un tipo di società, occorre trovare nuovi modelli, con pazienza, in modo costruttivo". "Il papa - spiega - non si riferisce all'altro modello globalizzato dell'economia di mercato. Non sta dicendo ai cubani di tornare agli Stati Uniti, ma di cercare nuovi modelli, adatti al loro sviluppo. Le sue parole sono una lezione anche per la Chiesa in India, l'invito a ricordarsi che 'non è un potere politico, un partito, ma una realtà morale'".