Commissione esteri UE chiede la liberazione dei vescovi cinesi in prigione
Criticate anche le ordinazioni illecite che minano la fiducia nel dialogo fra Pechino e Santa Sede.
Bruxelles (AsiaNews) L'Unione europea chiede alla Cina di liberare immediatamente vescovi e cristiani imprigionati "per le loro convinzioni religiose".
La richiesta è contenuta nella relazione votata ieri a larga maggioranza dalla Commissione esteri della UE sui rapporti fra UE e Cina. In essa si ricorda "il destino di molti vescovi incarcerati" e "si chiede alle autorità della Repubblica popolare cinese il rilascio immediati di tutti i membri delle chiese cristiane che sono ingiustamente incarcerati o perseguitati".
Secondo informazioni di AsiaNews sono ancora decine i vescovi della chiesa sotterranea che sono agli arresti domiciliari o impediti nel loro ministero. Tre di essi sono scomparsi da anni nelle mani della polizia, senza che il governo di Pechino dia alcuna giustificazione.
La relazione votata ieri critica la Cina anche per le ordinazioni episcopali illecite avvenute nei mesi scorsi Kunming e nell'Anhui, considerandole "una grave violazione della libertà religiosa", che mette in crisi la fiducia nel "dialogo onesto e costruttivo" fra Pechino e Santa Sede e mette ostacoli agli "sviluppi della libertà in Cina".
La relazione ha anche diversi punti a difesa della libertà religiosa per i tibetani, i musulmani del Xinjiang e per i gruppi della Falun Gong.