Colombo: nessun festeggiamento per il Capodanno sinhala e tamil
Le celebrazioni per il nuovo anno prevedono la preparazione di pasti rituali alle prime ore del mattino. Ma sono necessarie lunghe code per ottenere i beni di prima necessità, diventati sempre più costosi. La popolazione chiede le dimissioni del governo.
Colombo (AsiaNews) - A causa della crisi economica che attanaglia il Paese sarà un Capodanno diverso quello di oggi per gli srilankesi. Chiamato “Aluth Avurudda” in lingua sinhala e “Puththandu” in tamil, l’inizio del nuovo anno è stato dichiarato festa nazionale. Viene celebrato da tutte le comunità del Paese indossando nuovi abiti chiari e dorati e rivolgendosi verso est. I rituali prevedono la preparazione di dolci e di riso mescolato con cagliata in specifici orari del mattino ritenuti propizi.
Ma la maggior parte della popolazione quest’anno non ha potuto festeggiare: per ottenere beni di prima necessità, come farina, latte e gas, serve fare file di lunghe ore o aspettare anche più giorni.
“Non abbiamo modo di usare una stufa a legna in casa, per cui sono rimasta in fila due giorni per avere una bombola del gas per cucinare per il nuovo anno”, ha spiegato ad AsiaNews Chandraletha Somaweera, una donna buddista residente a Colombo.
“Non vogliamo festeggiare quest’anno. I nostri leader politici ci avevano promesso prosperità e questo è il loro regalo”, ha aggiunto Shelton Fernando, un guidatore di tuk tuk della zona di Ja-Ela. “Per avere carburante per un giorno di lavoro devo starne in fila tre”, ha aggiunto. “Che anno nuovo può essere per noi questo?”
Indrani Victor, una cattolica tamil che vende ceramiche, articolo che di solito va a ruba per i rituali del nuovo anno, ha raccontato ad AsiaNews di aver venduto solo sette vasi quest'anno. "Di solito lavoriamo in tre, quest'anno ci sono solo io".
Altri commercianti confermano la situazione disastrosa in cui verte il Paese: “La gente non ha soldi, mangia un pasto al giorno e per i più piccoli non c’è niente perché il latte in polvere è molto costoso”, hanno spiegato alcuni venditori della città di Kandana. “I politici hanno rovinato del tutto le nostre vite pacifiche e ancora cercano di mantenere il potere”.
Dal 10 aprile una folla di persone è impegnata a protestare davanti all’ufficio del segretariato presidenziale della capitale. Giovani e anziani, uomini e donne senza distinzione di etnia, religione o classe sociale chiedono che l’intero gabinetto di governo, compresi il presidente e il primo ministro, si dimetta. I giovani hanno respinto la richiesta del primo ministro Mahinda Rajapaksa di tenere colloqui con i manifestanti: “Nessuna discussione”, hanno dichiarato. “Vogliamo le dimissioni. Questa volta stai cercando di trattare con il gruppo sbagliato”.
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