05/03/2025, 11.08
SRI LANKA
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Colombo impone una nuova tassa sull'esportazioni di servizi

di Arundathie Abeysinghe

Da aprile il governo dello Sri Lanka introdurrà un'imposta del 15% sui redditi derivanti dall'esportazione di servizi, colpendo liberi professionisti e aziende che lavorano con clienti stranieri. La misura mira ad aumentare il gettito fiscale e rafforzare il controllo sui flussi di valuta estera, ma rischia anche di incentivare transazioni informali.

Colombo (AsiaNews) – A partire da aprile, lo Sri Lanka introdurrà una nuova imposta del 15% sui redditi derivanti dall’esportazione di servizi, colpendo professionisti del settore tecnologico, consulenti finanziari, commercialisti ed esperti di software che lavorano con clienti stranieri. Se da un lato il governo mira ad aumentare il gettito fiscale per affrontare la crisi economica, dall’altro la tassazione potrebbe spingere i professionisti a cercare soluzioni alternative, riducendo il flusso ufficiale di valuta estera verso il Paese.

La misura, introdotta nella legge di bilancio su approvazione del Parlamento, segna la fine di un’esenzione fiscale che era stata introdotta nel 2020. Nonostante fosse poi stata progressivamente abolita tra il 2022 e il 2023, era rimasta in vigore per i servizi esterni. 

La nuova normativa fiscale interesserà liberi professionisti, aziende e YouTuber con entrate in valuta estera, che dovranno ora registrarsi presso l’Inland Revenue Department (IRD). Secondo Nihal Wijewardana, vice commissario del dipartimento, “solo coloro che forniscono servizi dallo Sri Lanka a clienti stranieri saranno soggetti all’imposta”, aggiungendo che “i liberi professionisti devono essere consapevoli che il loro reddito proveniente da più organizzazioni è classificato come reddito d'impresa”, ma hanno diritto alla detrazione di una parte delle spese sostenute per portare avanti l’attività.

L’autorità fiscale potrà monitorare i flussi finanziari attraverso l’International Transactions Reporting System (ITRS), un meccanismo già in uso dalla Banca Centrale dello Sri Lanka (CBSL). Attraverso questo sistema, le banche sono tenute a riferire le transazioni in valuta estera, comprese quelle dei freelance, per monitorare i livelli di spesa e individuare potenziali evasori. Un aggiornamento normativo del 21 maggio 2024 ha inoltre concesso all’IRD di monitorare tutta una serie di attività finanziarie.

L’introduzione della nuova imposta ha però generato anche preoccupazioni tra i professionisti del settore. Menuka Tennakoon, Harshani Wickramasinghe e Ashen Kodippily, tre ingegneri informatici, hanno espresso ad AsiaNews i loro timori: “Con l’attuale crisi economica e l’alto costo della vita, non possiamo sopravvivere con il nostro stipendio. Forniamo i nostri servizi a clienti stranieri proprio per guadagnare valuta estera, che possiamo risparmiare e usare quando ne abbiamo bisogno. Se viene introdotto questo sistema fiscale, non abbiamo altra scelta se non quella di ricorrere a metodi di transazione informali, perché potremmo non avere molte entrate dopo aver pagato una tassa copiosa”.

L’adozione di canali di pagamento non ufficiali, come il sistema hawala e undial – diffusi in Asia meridionale per evitare le registrazioni bancarie – rischia così di aumentare l’evasione fiscale. Gli avvocati Achini Mendis e Dinuk Samarawickrama hanno avvertito che “i tentativi di evadere le tasse utilizzando transazioni in contanti sono considerati reati penali ai sensi di diverse disposizioni del Codice penale. Inoltre, l'evasione fiscale non cade in prescrizione e le sanzioni sono estremamente elevate.

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