Colombo discute con Mosca la fornitura di carburante a basso prezzo
Il greggio russo è al momento l'opzione più economica per lo Sri Lanka, che nelle settimane scorse ha dichiarato la bancarotta. Preoccupazione per la possibilità di un embargo europeo. Mentre si creano lunghe code alle stazioni di rifornimento, gli autobus e i pulmini sono stati costretti a ridurre le corse.
Colombo (AsiaNews) - Lo Sri Lanka sta discutendo con la Russia la possibilità di ricevere una fornitura di greggio, carbone, diesel e benzina, nonostante le sanzioni imposte dagli Stati Uniti e dai suoi alleati alle banche russe dopo l’invasione dell’Ucraina. La nazione insulare punta ad ottenere petrolio russo per circa 73 milioni di dollari per riprendere le attività della Sapugaskanda Oil Refinery, la più grande raffineria del Paese.
Per lo Sri Lanka, che ha dichiarato il default da diverse settimane e sta avendo difficoltà a importare beni di prima necessità, il greggio russo è al momento l’opzione più economica per ottenere carburante.
Tuttavia i colloqui potrebbero avere conseguenze negative per Colombo in termini di rapporti diplomatici con l’Occidente: la notizia era arrivata proprio mentre i leader dell’Unione europea stavano valutando un nuovo ciclo di sanzioni, compreso un embargo sul petrolio.
Secondo gli analisti economici, Colombo "non dovrebbe stringere con Mosca un accordo di questo tipo", poiché la fornitura di greggio russo potrebbe essere presto "soggetta a un embargo europeo".
Fonti del ministero dell'Energia e dell'Elettricità affermano che lo Sri Lanka avrà bisogno di 568 milioni di dollari per pagare una dozzina di spedizioni di carburante a giugno: "Il greggio da solo non soddisfa il nostro fabbisogno, abbiamo bisogno anche di altri prodotti raffinati".
La Ceylon Petroleum Corporation (Cpc) ha già accumulato arretrati per 735 milioni di dollari nei confronti dei fornitori e "nessuno si è fatto avanti per partecipare alle gare d'appalto per la fornitura di petrolio".
Lo Sri Lanka dovrà quindi indire nuove gare di appalto entro pochi giorni, prima che le scorte di “Siberian Light” finiscano: è uno dei pochi tipi di petrolio che le locali raffinerie possono lavorare, oltre al Murban di Abu Dhabi. Sebbene il “grado siberiano" non sia "ideale per la raffineria", specializzata nella lavorazione del greggio iraniano leggero, "non c'erano altri fornitori disposti a concedere credito", hanno dichiarato fonti della Cpc, aggiungendo che il greggio russo verrà probabilmente trattato nel complesso di Sapugaskanda.
Il Paese sta affrontando il peggior tracollo economico-finanziario dall’indipendenza del 1948: il governo ha chiesto ai cittadini di non fare le code per la benzina alle stazioni di rifornimento perché le scorte sono già scarse. Al momento solo il 50% degli autobus è in funzione e la Lanka Private Bus Owners Association spera di ridurre ulteriormente l’operatività a partire da oggi a causa dei prezzi elevati del gasolio.
Anche se oggi comincia il secondo trimestre, per le stesse ragioni molti conducenti di pulmini scolastici hanno deciso di prolungare le ferie o di ritirarsi del tutto.
Secondo il professor Steve Hanke della Johns Hopkins University, l'inflazione dello Sri Lanka è superiore a quella comunicata dai dati ufficiali: egli ha misurato “con precisione l'inflazione al 122% su base annua". Queste condizioni economiche, sostiene il docente, "stanno schiacciando i più poveri".
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