Colombo, frena ancora l’economia: meno 11,5% nel primo trimestre 2023
Tiene solo il settore agricolo, che cresce dello 0,8%. Industria e servizi mostrano un declino significativo (-23,4% e -5%). Servono interventi mirati per rivitalizzare l’industria e i servizi. Pesano gli alti tassi di interesse e il costo elevato dell’elettricità. I colloqui con il Fmi per la ristrutturazione del debito entro settembre.
Colombo (AsiaNews) - Brusco rallentamento per l’economia dell’isola, confermata dagli ultimi dati relativi al Prodotto interno lordo (Pil) del primo trimestre gennaio-marzo 2023: le statistiche ufficiali mostrano infatti una contrazione dell’11,5%. Andando ad analizzare i vari settori, quello agricolo ha registrato ha sperimentato una modesta crescita dello 0,8%, che mostra un certo grado di resilienza. Diverso il discorso per quello industriale e dei servizi, che mostrano un declino significativo con il primo che mostra un segno meno del 23,4% e il secondo del 5% come emerge dai dati diffusi dal Dipartimento di statistica e censo.
Inoltre, la componente “tasse meno sussidi sui prodotti” ha contribuito per circa il 5,1% sul Pil durante lo stesso periodo. Queste cifre riflettono le sfide affrontate da questi settori ed evidenziano la necessità di interventi mirati per rivitalizzare la crescita economica, mentre il governo auspica un ritorno in positivo degli indici di crescita per l’ultimo trimestre dell’anno in corso.
L’analista economico Mahesh Kariyawasam spiega ad AsiaNews che “il tasso di crescita negativo in questo periodo mostra in tutta la sua portata la recessione economica”. Nel complesso, l’economia ha avuto un inizio difficile nel 2023, con una notevole contrazione del Pil e tendenze negative in settori chiave. I responsabili politici e le parti interessate devono monitorare attentamente questi sviluppi e attuare misure efficaci per mitigare la flessione e favorire una ripresa sostenibile”.
Secondo lo studioso Shehan Thalpavila “il contesto economico non ha incoraggiato gli investimenti in questo periodo, a causa degli alti tassi di interesse e del costo elevato dell’elettricità. Pertanto, molti cantieri pubblici e privati sono stati interrotti a causa dell’aumento dei prezzi nell’edilizia, mentre le restrizioni imposte dal governo sulle importazioni, comprese le materie prime, hanno avuto un effetto negativo sull’industria manifatturiera e sui servizi. A causa dei prezzi elevati, si è registrato un calo della produzione nel manifatturiero e in alcune attività agricole. Inoltre, in questo trimestre - conclude l’esperto - si è registrato un calo delle esportazioni nell’abbigliamento”.
Secondo fonti autorevoli della Banca centrale dello Sri Lanka (Cbsl) è prevista “una contrazione del Pil del 2% per l’anno corrente, mentre il Fondo monetario internazionale (Fmi) stima una contrazione del 3%. Si tratta di un dato leggermente superiore (nel primo trimestre) rispetto alle nostre aspettative del 9-10%. Tuttavia, prevediamo che la crescita torni positiva nella seconda metà” del 2023. Intanto, a inizio mese la Cbsl ha ridotto i tassi di interesse di 250 punti base, la prima riduzione in tre anni, con l’obiettivo di stimolare l’economia.
A marzo il governo di Colombo ha raggiunto un accordo con il Fmi per un piano di salvataggio di circa tre miliardi di dollari, in attesa della ristrutturazione del debito con i creditori. Prima che lo Sri Lanka ricevesse lo strumento del Fondo, l’economia dell’isola ha beneficiato di un pacchetto di aiuti di quattro miliardi di dollari dall’India. Lo Sri Lanka ha anche attivato linee di credito dall’India per il carburante e le importazioni di beni di prima necessità, che hanno dato sollievo alla popolazione che protestava per il malgoverno.
Lo Sri Lanka sta affrontando la peggiore crisi economica del periodo post-indipendenza. L’anno scorso si è registrata una contrazione di oltre sette punti percentuali e le difficoltà hanno spinto la popolazione a scendere in piazza, con dimostrazioni generalizzate in tutta l’isola. Nel mirino la famiglia Rajapaksa, poi cacciata dalla politica, compresi l’ex presidente Gotabaya e suo fratello, l’ex primo ministro Mahinda. Attualmente, i segnali di ripresa economica sono visibili grazie al salvataggio da parte del Fmi, al miglioramento dell’afflusso di dollari e a una certa riduzione dell’inflazione. Tuttavia, il Paese deve ancora completare i colloqui di ristrutturazione del debito entro settembre, prima della revisione degli esperti del Fondo.
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