Colloquio “positivo” tra Berri e Hariri, che torneranno a vedersi “molto presto”
Beiru (AsiaNews) – Lungo colloquio notturno, in un’atmosfera definita “positiva”, tra il presidente del Parlamento libanese, Nabih Berri ed il leader della maggioranza, Saad Hariri. Annunciato per i prossimi giorni, l’incontro, secondo quanto riferisce il quotidiano As Safir, è stato significativo, a giudizio di Berri, non tanto per essere avvenuto, quanto per la “positiva, reciproca posizione di rassicurare i libanesi sul loro presente ed il loro futuro”.
Un comunicato congiunto diffuso oggi parla anche di colloqui “franchi”. “Nel corso dell’incontro – si legge ancora nel documento – c’è stato un identico punto di vista su alcune questioni centrali. Tuttavia altri importanti problemi necessitano di ulteriori consultazioni e discussioni con un approccio positivo”. Berri ed Hariri, conclude la nota, “sono d’accordo per ulteriori colloqui ed un appuntamento verrà fissato molto presto”.
Da parte sua, prima dell’incontro, Hariri aveva sostenuto che la maggioranza “può accettare solo la formula ‘né vincitori, né vinti’”, che è stata lanciata dal segretario generale della Lega araba, Amr Moussa, nel suo tentativo di mediazione. Le parole di Hariri sono una conferma del rifiuto da parte della maggioranza della richiesta dell’opposizione di formare un governo di unità nazionale nel quale essa abbia “il terzo di blocco”, ossia un terzo dei ministri, il voto contrario dei quali potrebbe, secondo la Costituzione, impedire qualsiasi decisione del governo. “Non voglio parlare di formule”, ha sostenuto Hariri a proposito della composizione del governo, aggiungendo che qualsiasi formula dovrebbe seguire le linee emerse durante il “dialogo interlibanese”, ossia gli incontri tra i partiti avvenuti alla fine dell’anno scorso. “L’importante – ha aggiunto - è risolvere questa crisi che il Paese sta attraversando. In verità – ha concluso – ogni campo sta sulle sue posizioni, ma se Berri è ottimista, io sono ottimista”.
Nessuna dichiarazione è stata diffusa, stanotte, al termine del colloquio tra Berri ed Hariri, svoltosi nella residenza del presidente del Parlamento, a Ain el-Tine, ma oggi potrebbe esserci una dichiarazione comune.
Ieri, prima dell’incontro con Berri, Hariri si era recato anche dal gran muftì della Repubblica Mohammad Rachid Kabbani e dal patriarca maronita Nasrallah Sfeir. Prima di recarsi a Bkerke, secondo l’agenzia nazionale libanese, Hariri aveva inviato al patriarca un messaggio che tratteggiava possibili soluzioni della crisi. “Ho messo il patriarca al corrente delle mie visite in Arabia Saudita, Belgio e Francia”, ha detto Hariri dopo l’incontro, aggiungendo che le forze di maggioranza auspicano l’istituzione del tribunale internazionale - che deve giudicare i responsabili dell’assassinio dell’ex premier Rafic Hariri – “attraverso mezzi legali e non vogliono che si arrivi ad istituirlo con il ricorso al capitolo VII della Carta dell’Onu”, che prevede misure coercitive in caso di minaccia alla pace.
Quanto al futuro governo, “sul tavolo c’erano delle formule, ora ce n’è una nuova e io voglio parlarne con Berri” ed “esistono serie speranze”.