Colloqui sul nucleare nordcoreano, un incontro "privato" fra le sei nazioni
Una "Conferenza privata sul nucleare" è la formula scelta per cercare di tornare al tavolo del disarmo nucleare dopo l'abbandono dei colloqui ufficiali da parte della Corea del Nord, avvenuto nel novembre scorso.
Tokyo (AsiaNews/Agenzie) I delegati dei "colloqui a sei sul nucleare" parteciperanno la prossima settimana ad una "Conferenza privata" in Giappone sull'argomento. L'accordo raggiunto fra tutte le parti in causa accresce le speranze di una possibile ripresa ufficiale dei dialoghi.
Kim Kye-gwan, vice ministro nordcoreano degli Esteri, ha ottenuto dalla leadership del regime il permesso, molto raro, di andare in Giappone per partecipare alla conferenza, che si terrà a Tokyo. L'ambasciata degli Stati Uniti ha definito "ormai ufficiale" la partecipazione dei delegati di tutte le nazioni che trattano per il disarmo nucleare: Cina, Russia, le due Coree, Giappone e gli stessi Usa.
Gli analisti politici ritengono che la formula adottata per tornare al dialogo un incontro privato "ma in qualche modo ufficiale" sia il modo migliore per far tornare al tavolo delle trattative tutti i partecipanti ai colloqui, in stallo dallo scorso novembre.
"Anche se l'incontro è privato dice un membro anonimo del governo nipponico potrebbe darci l'opportunità di risolvere le questioni rimaste aperte con la Corea del Nord". Wu Dawei, vice ministro cinese degli Esteri, non parteciperà agli incontri. "Si incontrerà con gli altri capi delle delegazioni ha detto Liu Jianchao, portavoce del dicastero ai margini dell'incontro giapponese per discutere con loro la ripresa dei dialoghi ufficiali". Pechino "sarà rappresentata dal dipartimento per gli Affari asiatici del ministero".
Per Lee Jong-seok, ministro sudcoreano dell'Unificazione, i rappresentanti di Washington e Pyongyang "potrebbero incontrarsi anche in privato, faccia a faccia, per risolvere le loro tensioni e tornare così al tavolo del disarmo". La Corea del Nord ha lasciato cadere la questione del disarmo nucleare dopo le sanzioni imposte dagli americani alla Banca di Macao ed alle compagnie nordcoreane, accusate di riciclaggio di denaro. Per Pyongyang, esso è "solo un pretesto per cercare di indebolire il regime".
I rappresentanti dei due governi si erano incontrati a New York lo scorso marzo, ma non erano riusciti a trovare alcun accordo: Cristopher Hill, capo negoziatore Usa, aveva però ricordato che "le sanzioni sul riciclaggio sono una questione ben diversa rispetto al disarmo nucleare".