Cittadini coreani minacciati in Russia
Seoul (AsiaNews) - Il ministero degli esteri della Corea del sud, attraverso la sua ambasciata a Mosca, ha invitato i coreani turisti o residenti in Russia a stare in guardia da possibili attacchi in seguito agli eventi di Beslan.
I possibili rischi contro innocenti coreani sono dovuti a un'imprecisa dichiarazione del procuratore russo Sergei Fridinsky sulla nazionalità dei banditi che hanno preso in ostaggio centinaia di bambini e parenti nella città di Beslna, nell'Ossezia. "Tra i brutali assalitori c'erano ceceni, ingushezi, tartari, kazaki e coreani" ha detto l'ufficiale giudiziario.
Il termine russo "Kareiski" indica gli abitanti di etnia coreana che vivono in Russia da oltre tre generazioni. Essi discendono dai coreani che, verso la fine del regno Choson (1387-1910), andarono esuli nelle regioni orientali della Russa. Nel 1937 Stalin li ha rimossi con la forza da quelle province e concentrati nell'Asia centrale. Si ritiene che oggi questi cittadini di etnia coreana siano circa 470 mila e vivano negli stati dell'Uzbekistan e del Kazakistan.
"Stiamo preparando provvedimenti precauzionali per prevenire possibili attacchi contro la nostra gente" ha detto al quotidiano The Korean Times Lee Yang-gu, capo della sezione affari russi al ministero coreano. (PC)