Cina: prima volta al G7; pressioni sullo yuan
Pechino (AsiaNews/Agenzie) - Il ministro delle Finanze Jin Renqing e il governatore della Banca di Cina Zhou Xiaochuan prendono parte al G7 che inizia oggi a Washington. Questa prima partecipazione ufficiale della Cina all'incontro dei ministri finanziari del G7 ha portato a speculazioni sul cambio della moneta cinese rispetto al dollaro e sulla crescita dei tassi di interesse.
All'inizio di questa settimana il primo ministro Wen Jiabao si era impegnato a portare avanti la riforma dello yuan e a rendere il tasso di cambio conforme alla domanda e offerta del mercato, secondo quanto riportato dalle agenzie Reuters e Dow Jones da Pechino.
Il premier Wen ha tracciato un programma che sembra voler continuare le riforme graduali da lui promesse. Ha fornito una lista di precondizioni indispensabili prima delle liberalizzazione completa del tasso di cambio dello yuan. Tali condizioni includono risultati macroeconomici, la bilancia internazionale dei pagamenti, il progresso delle riforme finanziarie e la situazione economica e finanziaria dei paesi vicini e del contesto internazionale.
Il governo cinese all'inizio di quest'anno ha adottato alcune misure macroeconomiche per rallentare la tumultuosa crescita economica interna. Fra esse, la crescita delle riserve bancarie, un giro di vite sui prestiti per i progetti di patrimoni e immobili, la cancellazione di investimenti inefficaci a livello locale.
Sebbene gli economisti abbiano accolto in maniera ambigua tali misure, molti esperti hanno approvato il cambiamento della Cina sull'economia, da un approccio burocratico a uno più liberista, avvenuto con "le più strette politiche monetarie introdotte che hanno avuto effetti così a lungo", secondo un comunicato della Banca di Cina. La diffusione di alcuni dati economici conferma la fiducia della Banca sull'economia cinese, visto che, per la prima volta negli ultimi 9 anni non è necessario un aumento dei tassi di interessi. Altri analisti, però, affermano che l'economia cinese non è sotto controllo.
I membri del G7 stanno facendo pressione sulla Cina perché cambi il suo rigido sistema monetario che lega lo yuan al dollaro. Tale sistema ha permesso alla Cina un indubbio vantaggio commerciale nelle esportazioni. Secondo analisti finanziari, la presenza di Jin e Zhou al G7 di Washington vuole proteggere la Cina da possibili critiche nella dichiarazione conclusiva dell'incontro.
02/08/2016 16:35