Cina: "auguri al papa", ma ancora accuse di "interferenze"
Pechino (AsiaNews/Agenzie) - Il governo cinese ha augurato questa mattina al papa "di ristabilirsi rapidamente", ma ha rinnovato le solite precondizioni perché si instaurino relazioni diplomatiche fra Pechino e la Santa Sede. I fedeli cattolici cinesi (circa 12 milioni) pregano con intensità per la salute del pontefice.
"Speriamo che il papa si ristabilisca in modo veloce" ha dichiarato durante una conferenza stampa Liu Jianchao, portavoce del ministero degli Affari Esteri. Il funzionario cinese ha colto l'occasione per ribadire la posizione di Pechino sui rapporti con il Vaticano: "Siamo pronti a stabilire relazioni diplomatiche [con la Santa Sede, ndr], ma il Vaticano deve smettere di interferire con i nostri affari religiosi". Inoltre secondo Liu "il Vaticano deve rompere con Taiwan e infine riconoscere la Repubblica popolare cinese come il solo e unico rappresentante della Cina, che comprende Hong Kong, Macao e Taiwan".
Le autorità cinesi permettono solo le attività di personale ecclesiastico "ufficiale", cioè controllato dal governo, e impediscono una piena libertà di culto, perseguitando come criminali i vescovi, sacerdoti e fedeli che non si registrano presso l'Ufficio degli affari religiosi.
L'agenzia ufficiale Xinhua ha pubblicato questa mattina in modo urgente le dichiarazioni rilasciate del portavoce vaticano Joaquin Navarro Valls sull'aggravamento delle condizioni di Giovanni Paolo II. Anche il principale quotidiano di Pechino, il China Daily, apre oggi le pagine degli Esteri con le notizie sulle condizioni del pontefice.
In occasione delle recenti celebrazioni pasquali i cattolici cinesi hanno pregato in modo particolare per la salute del papa. Numerosi sacerdoti hanno chiesto ai fedeli di offrire ogni giorni alcuni minuti di adorazione eucaristica per il pontefice e la sua missione. (LF)