Cina, rilasciato il vescovo Giulio Jia Zhiguo
Zhengding (AsiaNews) Mons. Giulio Jia Zhiguo, 70 anni, vescovo sotterraneo di Zhengding (nell'Hebei, provincia nord-est della Cina), è stato rilasciato il 7 luglio. Ne dà notizia la Kung Foundation. Il prelato era stato portato via da 2 uomini il 4 luglio verso una destinazione sconosciuta.
Mons. Jia è vescovo dal 1980 e ha già trascorso 20 anni in prigione. Egli è a capo di una delle diocesi più vive dell'Hebei, la zona a più alta concentrazione di cattolici, circa 1 milione e mezzo. Vive quasi sempre agli arresti domiciliari. Non essendo riconosciuto dal governo, egli non potrebbe esercitare il suo ministero. Per questo, prima di grandi feste religiose (Natale, Epifania, Pasqua, Pentecoste, l'Assunta) egli viene rapito e costretto a subire indottrinamento per prevenire celebrazioni e raduni di cristiani sotterranei. Talvolta, in occasioni di importanti riunioni del Partito, o di visite dall'estero di capi di stato e personalità, viene segregato in luoghi sconosciuti. Nel '99, per prevenire la sua attività evangelizzatrice, la polizia ha proibito al vescovo di mantenere aperto un orfanotrofio per bambini abbandonati ed handicappati. Ma poi ha dovuto concedere il permesso a causa della pressione internazionale. Il vescovo mantiene a sue spese e in casa sua circa 100 bambini disabili.
Quello del 4 luglio è stato il 6° arresto del prelato dal gennaio 2004. La prima detenzione risale al 5 aprile 2004, quando una macchina del governo è apparsa davanti alla sua casa e lo ha portato via senza alcuna spiegazione. A causa di questo il Vaticano ha protestato con una dichiarazione ufficiale del direttore della Sala Stampa della santa Sede. Joaquin Navarro-Valls aveva definito l'arresto di mons. Giulio Jia Zhiguo "non ammissibile in uno Stato di diritto che dichiara di garantire la libertà di religione e di rispettare e preservare i diritti umani". Il vescovo è stato poi sequestrato dal 13 al 18 giugno dello stesso 2004; arrestato una volta in settembre, una in dicembre ed una in gennaio, quando venne recluso per 3 giorni nella provincia di Shijiazhuang (Hebei).
Questi ripetuti arresti e molestie sono un tentativo di convincere mons. Jia ad aderire all'Associazione patriottica. Questa è un organo del Partito comunista cinese che cerca di controllare la Chiesa cattolica ufficiale. Tra gli scopi espressi nel suo statuto vi è il progetto di creare una Chiesa indipendente dalla Santa Sede e dal papa.