Cina, oltre 500 morti per inondazioni e frane
Le peggiori tempeste degli ultimi anni costringono alla fuga oltre 1 milione di persone.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) Oltre 536 persone sono morte e 137 sono disperse in Cina nelle ultime 2 settimane di inondazioni e frane durante la stagione dei monsoni, una delle peggiori degli ultimi 100 anni. Quasi 1,4 milioni di persone sono state costrette a lasciare le loro case e altri 16,68 milioni sono in stato di allerta.
I danni maggiori si sono verificati al sud, con almeno 97 morti e 41 dispersi solo nell'ultima settimana. Gli abitanti di Wuzhou, nella provincia meridionale del Guangxi, sono abituati alle inondazioni estive ma pochi ricordano simili nubifragi: il livello del fiume Xijiang, nel corso occidentale, è salito a 26,75 metri, vicino al record di 27,07 metri nel 1915.
Le piogge torrenziali sono proseguite per quasi 2 settimane e molti abitanti hanno finito le scorte di cibo e acqua. Alcuni abitanti si sono ritrovati barricati all'ultimo piano delle loro abitazioni e, quando le acque si sono avvicinate al pavimento, sono fuggiti grazie ad imbarcazioni di fortuna. L'acqua ha invaso 3 edifici commerciali nella zona orientale della città dove è stata interrotta l'erogazione di energia elettrica ad 1 milione di abitanti.
I danni sono stati stimati, per ora, intorno agli 11,3 miliardi di yuan (1,3 miliardi di dollari Usa).
I ministri degli Affari civili e delle Finanze hanno stanziato 35 milioni di yuan per gli aiuti al Guangxi e al Fujian, le 2 regioni più colpite: il governo ha inoltre inviato nel Guangxi 9 mila soldati per aiutare la popolazione a costruire dighe di fortuna. Danni molto gravi si sono verificati anche nelle regioni del Guangdong, Jiangxi, Zhejiang e Hunan. Secondo il Centro meteorologico nazionale le piogge "sono in diminuzione".